Dodici anni di condanna ciascuno per i fratelli Massimo, Alessandro e Mattia De Rose. Si è chiuso ieri pomeriggio in Corte d’Appello a Catanzaro il processo per il duplice tentato omicidio avvenuto nel bar Perugino a Diamante. I giudici Giancarlo Bianchi (presidente), Gianfranco Grillone e Giovanna Mastroianni (consiglieri) hanno quindi confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Paola il 19 gennaio 2024. I tre fratelli sono stati condannati in solido al pagamento delle spese processuali nonché alla rifusione delle spese di rappresentanza processuale sostenute dalle costituite parti civili (Gianluca Perugino e Stefano Perugino) che erano difese dagli avvocati Francesco Liserre e Luigi Crusco del foro di Paola. Nel processo si è anche costituito parte civile il comune di Diamante che era rappresentato dall’avvocato Francesco Marchese. Gli imputati erano invece difesi dai legali Cristian Cristiano, Francesco Santelli e Antonio Crusco.
I tre germani Massimo, Alessandro e Mattia De Rose, rispettivamente di 43, 36 e 26 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine sono stati tratti in arresto a febbraio del 2022 dai carabinieri della Compagnia di Scalea. I fratelli sono ritenuti dagli inquirenti responsabili del ferimento di Stefano Perugino, titolare di un bar nei pressi del lungomare di Diamante. L’uomo ha riportato gravi ferite da arma da fuoco al braccio e all’addome. Parallelamente per i fatti accaduti sul lungomare di Diamante era stato iscritto nel registro degli indagati anche Gianluca Perugino, il figlio dell’uomo ferito dai tre De Rose.
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