È stato trasferito dall’ospedale di Cosenza a quello di Catanzaro, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico e le sue condizioni restano gravi, se pur non in pericolo di vita.
Si tratta dell’uomo di nazionalità albanese, A. Z. di 42 anni, residente a Montalto, ferito nel centro storico la sera di Santo Stefano. Colpito a più parti del corpo dai proiettili esplosi dalla pistola a tamburo di T. P., di 49 anni, di Lattarico, al culmine della lite scaturita tra i due all’interno di una sala giochi, adiacente alla piazza “Pietro Guido”. Il quarantanovenne è stato, invece, arrestato con la grave accusa di tentato omicidio. Nelle indagini sarebbe implicato anche il figlio di quest’ultimo, A. P, 30 anni, di Lattarico. In corso ancora le indagini, condotte dalla Procura di Cosenza, per meglio ricostruire i fatti che hanno portato alla sparatoria che ha macchiato di sangue un tranquillo pomeriggio di festa.
Erano, infatti, circa le ore 18.30 del 26 dicembre scorso, quando i due hanno iniziato a litigare all’interno di una sala giochi. Le urla, i calci, i pugni, una rissa tra i due che si è fatta sempre più accesa, nonostante chi si trovasse all’interno del circolo ricreativo, abbia cercato di sedarla.
La violenza tra i due rivali sembrava fosse finita lì, quando, invece, il giovane albanese avrebbe preso una bottiglia e l’avrebbe spaccata in testa all’altro. Ed è stato lì che la situazione è degenerata drammaticamente. L’aggressore è andato via dalla sala giochi, facendo ritorno con una pistola in mano, prelevata forse dalla sua abitazione. Ha sparato tre colpi contro l’albanese, poi l’arma si è inceppata. Giunti sul posto i carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Giuseppe Motta hanno proceduto all’arresto dell’aggressore e avviate le indagini in sinergia con il Reparto operativo nucleo investigativo del carabinieri di Cosenza.
Il fatto di cronaca ha scosso la comunità. Il sindaco, Biagio Faragalli, che si è recato subito sul luogo dove è avvenuto l’episodio per constatare l’accaduto, esprimendo l’idea di convocare prossimamente un tavolo sulla sicurezza e chiedere più forze dell’ordine sul territorio.
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