Una gestione che col tempo è sempre più difficile quella dei Centri di accoglienza straordinaria e delle strutture di accoglienza per migranti sul litorale cosentino. Nel tempo, nei complessi – nella maggior parte dei casi ex hotel – che accolgono quella moltitudine di anime provenienti da paesi a rischio, si sono registrati problemi di ordine pubblico, lamentele e proteste per carenze logistiche, finanziarie e per il sovraffollamento.
Anni fa, in diverse occasioni, è stata trovata anche droga in alcuni centri. E non da ultimo si registrano anche liti violente tra extracomunitari di religione ed etnie diverse. Una convivenza difficile e forzata, destinata a durare spesso più del previsto. La permanenza nei Centri di accoglienza straordinaria dovrebbe difatti essere limitata al tempo strettamente necessario al trasferimento dei richiedenti asilo in centri di seconda accoglienza, ma nei fatti queste strutture hanno in alcuni casi finito per costituire la principale modalità di accoglienza dei richiedenti asilo in Italia.
In ogni caso, questi Centri stanno riscrivendo le regole dell’accoglienza, promuovendo l’integrazione sociale e il rispetto dei diritti umani. Un ruolo importantissimo per garantire che gli ospiti ricevano protezione e sostegno, per poi diventare parte integrante del tessuto sociale.
I problemi principali: Cetraro e Fuscaldo
Tornando ai problemi, i più gravi, secondo gli ultimi eventi di cronaca, si sono verificati al “Parco degli Aranci” di Cetraro. Prima è stato crivellato con 23 colpi di Kalashnikov a luglio scorso, poi è stato al centro di una rissa che ha fatto registrare tre feriti nella notte di Natale, uno dei quali è stato poi trasferito al reparto di chirurgia di Paola.
Oltre a Cetraro, problemi si sono registrati anche a Fuscaldo, con il centro posto quasi ai confini con Paola che è stato in dieci mesi al centro dell’attenzione per due distinte proteste. Le ultime sono sorte per il sovraffollamento a fine ottobre.
Viabilità e proteste lungo la Statale 18
Viabilità e occupazione della Statale 18 sono altri temi critici. I problemi maggiori, sempre per via di proteste, si sono verificati durante il lungo periodo della pandemia e hanno interessato la Statale 18, prima ad Amantea e poi a Fuscaldo, con i migranti che hanno manifestato in diverse occasioni per l’isolamento.
Sempre restando in tema di viabilità, la Statale 18, lungo la quale sorgono diverse strutture di accoglienza, sembra essere diventata la strada dei migranti, percorsa a piedi e in bicicletta, anche al buio, per lunghi tratti con grossi pericoli sia per la loro incolumità che per quella degli ignari automobilisti.
Irregolarità nella gestione dei centri
Nel tempo è anche emersa una gestione illecita di alcuni centri. A seguito di indagini condotte dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Paola e, nello specifico, della tenenza di Amantea, sono emerse gravi irregolarità che hanno determinato un ingiustificato arricchimento dei beneficiari delle risorse pubbliche. Sono state contestate irregolarità negli affidamenti per la gestione dei centri di accoglienza dei migranti nella regione Calabria, nell’ambito della cosiddetta “emergenza Nord-Africa”.
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