Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

"Sono vivo e sto bene, poi vi racconterò tutto". La telefonata di Gaetano Adduci alla mamma e alla fidanzata

Il 37enne di Trebisacce era scomparso il 31 dicembre. La sua moto ritrovata alla stazione centrale di Lamezia

"Sono vivo e sto bene, non preoccupatevi per me. Poi vi racconterò tutto". Così Gaetano Adduci 38 anni il prossimo 9 di gennaio, che con una telefonata fatta stamattina, dapprima alla mamma e poi alla fidanzata, ha tranquillizzato tutti mettendo fine ad ogni preoccupazione.

Il giovane di Trebisacce che lavorava a Parma alla Barilla, non ha però voluto aggiungere altro nel breve colloquio con i due congiunti. Che al momento non sanno dove si trova il loro Gaetano e perché abbia scelto altre destinazioni rispetto a quella iniziale. Forse un attimo di "riflessione" in solitudine quello di Adduci, che da qualche tempo dall'Emilia era ritornato in riva allo jonio dove vive la mamma, è figlio unico, dopo la morte del padre giovanissimo avvenuta una ventina di anni orsono, a causa di un maledetto male incurabile.

Il motociclista grande tifoso dell'Asd Trebisacce la squadra di calcio della città che milita nel campionato di Promozione calabrese, amante della musica e dei motori, era uscito di casa intorno alle 10 del mattino del 31 dicembre scorso, a bordo della sua moto di grossa cilindrata, una Kawasaki Ninja R600 di colore verde e nero targata FH16869, che è stata ritrovata regolarmente parcheggiata, alla Stazione centrale di Lamezia Terme, dove sembra essere stato avvistato per l'ultima volta, prima di essere stato visto a Crosia. Doveva raggiungere la fidanzata a Falconara Albanese per festeggiare insieme l'inizio dell'anno.

A destinazione però, a distanza di due giorni, non è mai arrivato. Era vestito con una giacca nera da moto e pantaloni multicolore. L'ultimo contatto con la mamma era stato verso l'ora di pranzo, intorno alle 13.30 del 31 dicembre, ed aveva riferito di essere arrivato sul Tirreno cosentino. Cosa che però non è risultata veritiera. Si è saputo che durante il viaggio in moto ha avuto un guasto meccanico e soccorso dall'Anas è stato condotto alla stazione lametina. Poi il nulla fino a un'ora addietro, con la telefonata liberatoria al genitore e alla ragazza. Considerando il luogo di ritrovamento della sua moto, si potrebbe pensare che sarebbe potuto salire su un treno o un autobus, per raggiungere chissà quale posto. Questo però resta ancora un mistero.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia