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Cosenza, Statale 19 segnata da crateri e frane: le cunette da oltre 10 anni sono autentiche trappole FOTO

Manutenzione inesistente da anni nel tratto di competenza del Comune, tra Portapiana e Donnici. E ora si sta formando anche una discarica

È la strada parallela all’autostrada Salerno-Reggio Calabria. In caso di chiusure dell’A2, per incidenti o avverse condizioni atmosferiche o ancora per lavori urgenti, il traffico da e per il Savuto, viene deviato sulla Statale 19 delle Calabrie (gestita dall’Anas, ha avuto un periodo di transizione ed è stata affidata alla Provincia, ora è di nuovo nelle mani dell’azienda di Stato). Una arteria a cui la manutenzione non dovrebbe mancare mai. Dovrebbe essere una bomboniera. E invece, da anni, nei tratti di competenza del Comune di Cosenza, si riscontrano evidenti criticità, mentre in quelli gestiti dall’Anas (o all’epoca della Provincia) tutto è in linea con i criteri di sicurezza (barriere di protezione laterali sostituite quando necessario e manti bituminosi rifatti ex novo, e non riparazioni “a freddo”, frettolose, che durano il tempo di qualche temporale).
La situazione è diventata molto precaria tra Portapiana e Donnici (a dire il vero, dalla fine di ponte Mancini a salire passando al nuovo parcheggio, l’asfalto presenta già buche sparse, la bitumatura a tappeto manca da anni) dove i problemi sono di varia natura. Cinquecento metri di strada completamente abbandonati: cunette diventate trappole per gli automobilisti (sono in queste condizioni da quasi 15 anni, la precedente amministrazione comunale non è mai intervenuta, nonostante le ripetute segnalazioni), la carreggiata tra il “muro della vergogna” e la chiesa è tratteggiata da pericolosi crateri (l’ultimo è comparso al tramonto del 2024, a centro strada, difficile da evitare). Non si riesce a capire e nessuno ha mai dato spiegazioni come mai all’epoca degli ultimi lavori scarificatrice e macchina asfaltatrice si fermarono un metro prima di questo tratto danneggiato dopo di che da allora non sono stati presi provvedimenti seri e ora si aspetta che si porti a compimento la riqualificazione della scarpata di fronte alla chiesa per potere sistemare (si spera) questo tratto della “19”.
Intanto, piove sul bagnato visto che nelle ultime settimane si sono verificati anche dei movimenti franosi: uno è stato transennato (come mai le reti di protezione installate di recente sono state limitate a un solo pezzo di questa scarpata?), in un altro punto si notano le pietre cadute a terra che si sono fermate fortunatamente a ciglio strada. Uno scivolamento che va monitorato per scongiurare altri danni e pericoli. Dulcis in fundo (si fa per dire), è comparsa, salendo verso Timpone degli Ulivi, una discarica abusiva con alcuni materassi e sacchi trasparenti pieni di materiale vario. Qui siamo in un tratto gestito dall’Anas (un mese fa è intervenuta tempestivamente per mettere in sicurezza un costone “curato” in passato dal Genio Militare che aveva mostrato nuovi segni di cedimento). Opera di incivili, certo. Difficili da individuare. Ma una bonifica dell’area è quanto meno auspicabile.
Andando verso bivio Donnici, infine, nell’altro tratto dove riprende la competenza comunale, buche sparse costringono gli automobilisti a pericolosi slalom per evitare di centrare con i pneumatici dei loro veicoli quelle “ferite”.
Questo il quadro che rende molto precaria la statale 19 delle Calabrie nel tratto della periferia cittadina. L’assessore competente, Francesco De Cicco, ha detto che in molti punti è finito il tempo dei sacchetti di bitume a freddo. E che bisogna pensare a una seria opera di sistemazione delle strade. Speriamo bene...

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