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Castrovillari, detenuto tenta la fuga ma gli agenti lo bloccano

Sventata un’evasione dal carcere di Petrosa. Nei giorni scorsi è stato aggredito un ispettore

Il personale della Polizia Penitenziaria sventa un tentativo di evasione. È stato bloccato nei pressi della porta carraia un giovane detenuto che, nelle scorse ore, ha tentato di superare i sistemi di sicurezza presenti all'interno della casa circondariale di Contrada Petrosa. «Il detenuto – hanno spiegato il segretario generale aggiunto Giovan Battista Durante e Francesco Ciccone, segretario regionale del Sappe – è stato immediatamente associato al reparto isolamento, nell’attesa che venga convocato il consiglio di disciplina. Dobbiamo sottolineare, ancora una volta, la carenza di personale dell'istituto di Castrovillari dove i cortili passeggi sono controllati da solo due agenti. Ciò vuol dire che alcuni rimangono costantemente non controllati visivamente dal personale, ma solo dalla videosorveglianza». Sarebbe quindi opportuno un «adeguato incremento di personale di polizia, oltre all’immediato traferimento del detenuto in altra sede, come già richiesto dalla stessa direzione di Castrovillari».
Non cala, chiaramente, neppure l'attenzione sulla sicurezza nelle carceri. L'ultima aggressione ad un ispettore della Polizia Penitenziaria ha prodotto, oltre all'intervento dei sindacati della Polizia, un nuovo intervento del Consigliere regionale del gruppo “De Magistris Presidente”, vale a dire l'on. Ferdinando Laghi, per il quale «Quello della sicurezza delle e nelle carceri è un grave problema». Per Laghi adesso è necessario «Intervenire, in primo luogo sugli organici della Polizia Penitenziaria», procedendo, nel contempo «all'adeguamento e l'ammodernamento delle strutture carcerarie». Tutto questo per «Ridurre al minimo i margini di insicurezza e di rischio» per quella parte di personale che, ogni giorno, deve necessariamente affrontare una delle più sanguinanti piaghe che attanagliano la società. Allo stato due sono le componenti che si fronteggiano all'esterno della Casa Circondariale di Contrada Petrosa. La prima vorrebbe cancellare il perbenismo che accompagna quella parte della popolazione carceraria che non rispetta le regole all'interno delle carceri; mentre la seconda proverebbe a ridefinire tutta una serie di necessità logistiche e di organico, che rendono non particolarmente sicura la detenzione.

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