Trasformare il mercato ittico di Schiavonea in un centro di eccellenza che possa essere un volano per l’economia del territorio. È questo l’obiettivo a cui punta il sindaco Flavio Stasi e l’esecutivo da lui guidato. Un obiettivo che è a un passo, ma ci sono ulteriori e importati passaggi da compiere ed i tempi, ormai, appaiono maturi. Anche perché da tempo il mercato ittico attende quel punto di svolto chiesto da tanti, non solo dalla marineria, fetta importante della stessa storia cittadina, ma anche dei settori economici che hanno iniziato a ragionare con prospettive da grandi città. Un cammino pieno di difficoltà quello intrapreso dal mercato ittico, che viene da più di 12 anni di regime di liquidazione. «Nel corso del 2024 – ha ribadito Stasi – abbiamo ripianato le perdite, creando così le condizioni necessarie per l’uscita dalla liquidazione. Ora si procederà con la liquidazione delle somme accantonate in bilancio, che rappresentano il passaggio formale verso una piena operatività della società». Il rilancio parte da qui, ma bisogna stare attenti a non incagliarsi nelle trame della burocrazia, poiché, benché l’attività non si sia mai fermata, molte delle attività progettuali sono state rallentate e limitate dal fatto che come è noto, la struttura non era nella piena disponibilità dell’ente comunale. Riguardo al fabbricato, infatti, il primo cittadino ha chiarito che non è ancora di proprietà del comune, ma è stato incamerato come bene demaniale. «Una delle tante contraddizioni italiane – ha evidenziato il sindaco – che però, mediante una concessione che sta per essere definita con l’autorità di sistema portuale, darà la piena legittimità del fabbricato al Comune. «Questo ci permetterà di accelerare l’accesso ai finanziamenti e di attuare il piano di rilancio già approvato. La Meris – ha concluso Stasi – deve diventare un riferimento economico e culturale ancora più forte. Per farlo, dobbiamo immaginare nuovi regimi e contesti di vendita del pescato, affiancando alle modalità tradizionali nuove soluzioni innovative come la vendita online e l’intercettazione di nuovi vettori di domanda».
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