Programmazione, manutenzione degli impianti viari e infrastrutturali dell'autostazione. Non si fermano le segnalazioni dei cittadini utenti, in particolare quelle degli ex dipendenti delle Ferrovie Calabro Lucane che hanno più volte acceso i riflettori sulla necessità di programmare un robusto restyling di tutti i capannoni dell'autostazione, andando, soprattutto, a pianificare preventivamente la necessaria riqualificazione di una superficie assolutamente inutilizzata. Un locomotore possente che sembra non rientrare in alcuna visione di sviluppo della Città, proprio come se fosse fermo su un “binario morto”. Un'area dedicata ai trasporti che, oltre all'arrivo e alla partenza di alcuni pullman di linea, non porta frutti plausibili alla Città di Castrovillari. L'ingresso dell'autostazione, in particolare quello nord, presenta, ai viaggiatori – turisti, una serie di problematiche viarie, di carenze manutentive degli immobili e, purtroppo, la piaga dell'inciviltà che ha portato la distruzione di beni che erano il sale di grandi maestranze. Resta veramente poco dei quattrocento addetti degli anni Ottanta. Uomini e donne che hanno unito la Calabria alla Basilicata; che hanno disceso più volte la Dirrupata con la cremagliera innestata; che hanno ingoiato il boccone amaro della riconversione del trasporto su gomma e il disarmo della linea ferrata più bella della Calabria; che hanno più volte superato le durezze degli inverni del Pollino; che hanno lavorato di notte permettere agli utenti di raggiungere le proprie abitazioni o per portare le merci nei luoghi più irraggiungibili del Pollino. Nell'area del passaggio a livello emergono situazioni di degrado che mostrano il disfacimento infrastrutturale di capitali inutilizzati, deprezzati dal vandalismo diffuso, in attesa di un'idea progettuale che possa rafforzare il settore dell'accoglienza.
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