Da una vita la politica parla, con molto sapere, di medici e di cure. Di una sanità che qui porta salute ma anche tanta disperazione. Basta chiedere a chi è costretto ad affrontare quotidianamente code infinite per visite ed esami. E, poi, c’è la questione del nuovo ospedale che è già nato in mezzo alle carte. Lo hanno costruito prima a Vaglio Lise. Poi, lo hanno smontato e rimontato in contrada Rocchi, su terreni dell’Unical. Una specie di risiko che si gioca tra Cosenza e Catanzaro mentre in tempo scorre inesorabilmente e del progetto del nuovo hub restano solo tracce d’inchiostro. E annunci. L’ultimo era stato del governatore, Roberto Occhiuto, che, nel corso dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Calabria aveva collocato l’Annunziata del futuro nell’ateneo: «Per la fine dell’anno contiamo di bandire la progettazione tecnico-economica di fattibilità, di consegnarla entro marzo ad Inail e di iniziare le attività per la costruzione entro la fine del 2025. Credo che, siccome negli ultimi due anni l’istituzione della Facoltà di Medicina in questa università ha modificato molte cose, sarebbe utile che l’ospedale nascesse in prossimità dell’università».
Quel giorno, nell’aula magna, il sindaco Franz Caruso, che aveva provato inutilmente a stare sulle barricate per difendere l’avamposto di Vaglio Lise, ascoltò le parole di Occhiuto e commentò polemicamente: «Non vorrei ci si trovasse difronte a una prova ulteriore di “annuncite”. Un annuncio di sola propaganda e senza fatti reali. E poi, egli stesso ha dichiarato che lo studio di fattibilità tecnico-scientifico è ancora in itinere. Dopo che la Regione ha speso quasi un milione di euro per due studi di fattibilità, di cui il primo aveva indicato il sito di Vaglio Lise, è lui a stabilire, senza neanche aspettare l’esito del nuovo studio, che l’ospedale si debba costruire ad Arcavacata». Da quel momento è calato il silenzio. E non si sa se nel sepolcro in cui è stato murato il progetto di città unica sia stato sepolto anche il policlinico da realizzare all’università. Sarà ancora possibile realizzare «l’ospedale dell’ Annunziata di Cosenza a Rende?». Domani, alle 11, a Palazzo dei Bruzi, il Pd proverà a stanare il governatore nel corso di un confronto con un titolo inequivocabile: “Sanità, il disastro calabrese. Che fine ha fatto il nuovo ospedale di Cosenza? Aspettando Godot...”. Un tema che sarà introdotto dal coordinatore della segreteria provinciale, Salvatore Giorno, e approfondito dal presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Mazzuca, e dal delegato della segreteria nazionale, Carlo Guccione. Proprio quest’ultimo ha chiarito: «Sono passati due anni e mezzo da quando il consiglio comunale di Cosenza deliberava Vaglio Lise come sito per il nuovo ospedale. E sono trascorsi diciotto mesi, dal decreto regionale, per individuare un sito alternativo, attraverso uno studio di fattibilità. Le risorse Inail per realizzarlo ci sono, ma il centrodestra perde tempo in diatribe campaniliste».
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