L’erosione sta progressivamente avanzando lungo il Tirreno cosentino. Anche se fortunatamente l’ondata di maltempo nei giorni scorsi non ha causato danni eccessivi, l’opera lenta e costante del mare che giorno dopo giorno si mangia metri e metri di costa non si è affatto attenuata. L’arenile in diversi punti del litorale è pressoché scomparso.
A Paola rimane ancora interdetto dopo mesi quel tratto finale del lungomare lato Nord dove alcune strutture balneari sono state costrette a smontare non riuscendo più a riposizionarsi su un’area che è costante rischio a causa delle mareggiate. La spiaggia è quasi scomparsa e sono rimaste solo macerie della strada che a suo tempo è crollata oggi ancora interdetta al traffico veicolare. Tutto questo a un tiro di schioppo dalla linea ferrata poco distante dalla stazione.
Paola, Fuscaldo, San Lucido, Acquappesa e Cetraro in particolare rischiano di pagare un conto salato a causa di quelle difese del litorale che stanno tardando ad arrivare. Ancora non sono state realizzate quelle opere che non è chiaro se riusciranno davvero a mettere in sicurezza tutte le aree che sono a rischio.
Il mare sta cancellato le speranze di ripresa delle attività commerciali. E in alcune zone non soltanto sta mettendo a serio rischio le case ma anche tutta una serie di servizi.
A Cetraro la zona di Lampetia sta scomparendo. È ormai devastata dalle recenti mareggiate e da un’erosione costiera che non accenna a fermarsi. Il tratto più colpito è quello nei pressi delle Grotte di Rizzo e della scogliera omonima, dove il mare ha distrutto ciò che rimaneva della strada e del marciapiede del lungomare, realizzati solo pochi anni fa. Le onde hanno inoltre avvicinato pericolosamente i pali della linea elettrica alla battigia, con il rischio concreto che anch’essi vengano presto inghiottiti dal mare. Ad Acquappesa i residenti avevano scritto al sindaco e alla regione diversi mesi fa. Ma nulla si è mosso. Alcune discese a mare che erano state realizzate dagli stessi cittadini della zona sono state inghiottite dalle onde. L’ultima mareggiata a fine dello corso anno è tornata a fare danni. “La situazione dell’erosione- ci fa presente una residente - qua è peggiorata. Il dislivello è aumentato”. In merito abbiamo sentito anche il sindaco di Fuscaldo Giacomo Middea che non ha nascosto come la situazione nel Comune sia critica soprattutto ai confini del paese. Lato nord e Sud. Sono zone nelle quali dovrebbero presto iniziare i lavori di Rete ferroviaria italiana a breve e poi dovrebbero partire quelli ella regione Calabria. Ma anche a San lucido il mare ha fatto grossi danni sul lungomare e alle opere infrastrutturali limitrofe. Fortuna ha voluto in questi mesi che le mareggiate non siano state intense. Secondo l’ultimo report di Legambiente sulle coste italiane sui 613 chilometri di costa calabrese l’incidenza dell’erosione è del 26,2%. Sempre Legambiente spiega come molti interventi (scogliere artificiali, pennelli frangiflutti e dune marine) sono concezioni di difese ormai superate che, come provato su molti litorali, modificano inevitabilmente le correnti marine e spostano il problema su altri tratti costieri senza considerare la complessità del fenomeno trattato. Soluzioni quindi temporanee che poi dopo qualche tempo - anche dopo qualche anno - necessitano di altri interventi.
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