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Cosenza, bollette gas e luce: salasso per le imprese. Previsioni negative e consumi a rischio

La Cgia lancia l’allarme: possibile lo scenario post Covid con crescita economica rallentata e frenata dello shopping. Nel Cosentino attive 55.412 realtà produttive con commercio e servizi ad alta densità. A pagare maggiormente i rincari energetici anche ristoranti, bar, negozi e parrucchieri

La proiezione su questo 2025 appena cominciato è priva di coordinate certe ma l’alba del nuovo anno è già sorta in mezzo a nuove paure che rischiano di generare tensioni sia nel mondo delle piccole e medie imprese sia in quello delle famiglie più deboli. Le quotazioni di luce e gas al rialzo spingono in alto il prezzo dei carburanti alla colonnina e di conseguenza tutto il paniere, prodotti alimentari inclusi. L’allarme è stato lanciato dalle varie organizzazioni di categoria. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la Cgia ad affacciarsi sull’attuale scenario di crisi mettendo in guardia sui possibili effetti dei rincari dei beni energetici. Del resto, l’arrogante e indisciplinato percorso dell’inflazione negli ultimi anni è stato descritto da una trama che aveva riportato alla luce le pietre di quel passato di dolore e di affanni del biennio di pandemia. L’illusione della ripresa era stata spazzata via dai rincari che avevano frenato i consumi e piegato le famiglie verso un destino di sofferenza. Nel cono d’ombra erano rimaste imprigionate le poche certezze economiche ed occupazionali e la povertà aveva cominciato a scorticare, inesorabilmente, anche i ceti sociali privilegiati. E così è cresciuto l’indebitamento domestico, con un potere d’acquisto ridotto dai rincari dei prodotti energetici (luce e gas) e dal costo del denaro che aveva raggiunto indici stellari. Adesso, si vivono quelle stesse preoccupazioni.

Allarme artigiani

Tutti gli studi sembrano convergere verso il medesimo approdo. Sostiene la Cgia: «Le conseguenze dell’aumento delle bollette potrebbero gravare pesantemente, ancora una volta, sui bilanci di famiglie e imprese. Tuttavia, esiste un ulteriore aspetto negativo da considerare: similmente ai primi anni post-Covid potremmo assistere a un’impennata dei prezzi del gas e dell’energia capace di generare spirali inflazionistiche molto pericolose, facendo crollare i consumi interni che sono il pilastro portante su cui si basa la nostra economia. È fondamentale ricordare che durante il biennio 2022-2023 la crisi energetica ha fatto impennare il caro vita, determinando una sostanziale erosione del potere d’acquisto per lavoratori dipendenti e pensionati; senza trascurare l’incremento dei tassi d’interesse che ha ostacolato investimenti e crescita del Pil.

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