Non solo malasanità, in Calabria c’è anche una parte “sana” del Servizio sanitario pubblico che lavora e che funziona e che fa scrivere pagine positive che infondono speranza. Proprio come la storia di un uomo di 58 anni, di Montalto Uffugo, al quale è stata salvata la vita al Poliambulatorio Asp di Quattromiglia, a Rende.
Il 58enne, infatti, si recò presso la struttura pubblica per sottoporsi ad un esame di controllo e prevenzione attraverso un ecodoppler alle vene del collo. L’angiologo cosentino Sergio Filippo, che ha preso in carico il paziente, nell’effettuare l’esame ha notato subito qualcosa che non andava alla tiroide.
Quella tiroide non lo convinse e così, nonostante il macchinario dell’ecodoppler non potesse certo diagnosticare una patologia tiroidea, l’intuito dell’angiologo ha fatto sì che l’uomo effettuasse controlli mirati sulla ghiandola della tiroide.
Un intuito infallibile si potrebbe definire quello di Filippo, se si pensa che subito dopo mirati accertamenti all’uomo fu diagnosticato un tumore maligno, tra i più aggressivi, che se non preso in tempo, non avrebbe certo dato scampo al paziente.
Da lì iniziò il percorso medico e chirurgico in altre strutture per curare e sconfiggere quel male che silente stava logorando il corpo del 58enne.
Occhi lucidi e voce ancora tremolante, l’uomo racconta la sua testimonianza di questa pagina di buona sanità: «Circa un anno fa ho fatto un esame alle carotide per un normale controllo preventivo con il dottore Sergio Filippo - racconta il paziente - nel fare i suoi accertamenti il medico ha riscontrato un piccolo nodulo sulla mia tiroide e mi ha consigliato di approfondire la situazione. Sono andato, dunque, subito ad effettuare degli ulteriori accertamenti e da lì mi è stata consigliata l’asportazione della tiroide. Dopo l’intervento di asportazione della tiroide - conclude l’uomo - è stato fatto analizzare il tutto ed è risultato un tumore maligno. Posso testimoniare come grazie alla prevenzione e all’attenzione dell’angiologo mi è stata salvata la vita». Una storia lieto fine, insomma.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia