Cosenza

Sabato 01 Febbraio 2025

La crisi cancella 3.157 imprese individuali nel Cosentino: in 10 anni l’Artigianato ha perso 1.189 ditte

Il sistema delle imprese cosentine prova a restare a galla in mezzo alla tempesta perfetta. La guerra senza fine nel petto dell’Europa, lo choc dei prezzi energetici, il costo del carburante e la crisi delle materie prime (oltre, naturalmente, alle speculazioni) stanno tagliando le vene ai polsi di un tessuto produttivo già vessato dal biennio della pandemia. In difficoltà quasi tutti i settori con l’artigianato che mostra segni di sofferenza. Negli ultimi dieci anni, nella provincia di Cosenza, sono sparite complessivamente 1.189 realtà artigiane pari all’1,8% dell’intero stock (66.215 imprese registrate). Movimprese accende i riflettori sullo scenario produttivo del Cosentino nel report che riassume i numeri del 2024. Un anno in chiaroscuro con l’artigianato, in particolare, che continua a evidenziare pericolosi segnali di smottamento. Il mancato turn over alla guida delle imprese sta generando una classe imprenditoriale sempre più anziana che tira avanti fin che può. Poi, in assenza di un ricambio generazionale, abbassa la saracinesca per sempre. Così, un pezzo dopo l’altro, l’economia di questa terra restringe il suo perimetro.

L’economia locale

La prosa di Movimprese si unge di buone intenzioni e conferma quella tendenza di crescita già apprezzata lo scorso anno. Il Sud si candida a motore di crescita con una demografia di impresa che torna a salire con un ritmo simile a quello del Nord-Ovest (0,72% contro 0,73%). Solo il Centro fa meglio (0,84%). La Calabria viaggia con passo leggermente più lento facendo segnare una progressione dello 0,50% inferiore al dato del 2023, che era stato chiuso con una crescita più dinamica (+0,65%). Il 2024 definisce una provincia di Cosenza, dunque, con una vitalità (+0,52%) in linea con quella regionale. L’anno si è chiuso con 66.215 (69.412 nel 2023 e 68.960 nel 2022) sedi aziendali nei registri della Camera di Commercio, ma solo 55.414 (58.142 nel 2023 e 57.760 nel 2022) imprese risultano attive. Mentre da un lato si registra l’esistenza di parametri vitali tra le società di capitali (19.873 iscritte pari al 30% contro il 27,66% di un anno fa) con un saldo largamente positivo (+ 674 contro il +647 del 2023), dall’altro, invece, proseguono la loro estinzione le ditte individuali (sempre più difficile gestire un negozio con i ricavi che non compensano mai i costi di gestione), il cui tasso di crescita arretra ulteriormente, trascinato da un differenziale fortemente negativo con altre 3.157 realtà sparite dalla mappa produttiva della provincia.

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