La famiglia della piccola Sofia, la neonata rapita a Cosenza lo scorso 21 gennaio, ha presentato una diffida nei confronti della clinica «Sacro Cuore» di Cosenza dove la bimba era nata da appena un giorno. I genitori della piccola si sono affidati agli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani.
I legali hanno, quindi, depositato una diffida nei confronti di «IGreco-Ospedali riuniti s.r.l. in persona del legale rappresentante a cui appartiene la clinica «Sacro Cuore».
«L'aspetto al momento evidenziato - ribadiscono i legali - è quello dell’omessa custodia e vigilanza dei pazienti ricoverati, con particolare riferimento ai minori neonati, considerato il sequestro di persona subito dalla neonata e il danno cagionato alla degente Valeria Chiappetta nonchè al papà e all’intera famiglia Cavoto». I legali specificano che non si escludono ulteriori integrazioni di querela da porre all’attenzione del sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico, che si occupa del caso, in ordine a possibili condotte penalmente rilevanti e riconducibili sempre alla clinica, all’esito delle attività di indagine difensive in corso, sulle quali continuano a mantenere stretto riserbo».
La piccola Sofia fu rapita dalla clinica lo scorso 21 gennaio da Rosa Vespa che fingendosi operatrice sanitaria la sottrasse alla sua mamma. Dopo poche ore, la bimba fu ritrovata dagli agenti della squadra mobile di Cosenza, guidati dal questore Giuseppe Cannizzaro. Nell’immediatezza dei fatti, Rosa Vespa fu arrestata assieme al marito. Alcuni giorni dopo il coniuge Acqua Mones è stato rimesso in libertà perchè ritenuto estraneo ai fatti, mentre Rosa Vespa da quella notte è in carcere con l’accusa di sequestro di persona.
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