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Una linea rigida e severa per “educare” i due fratellini. La posizione del compagno della madre dei bambini di due e tre anni e mezzo che sarebbero stati maltrattati, arrestato l’altro ieri dai carabinieri della Compagnia di Paola, sarebbe grave. Il provvedimento del Gip di Paola che lo porta diritto in carcere non lascia spazio a dubbi. Ma altrettanto gravi sono le considerazioni che la Procura dei Minori di Catanzaro esprime nei confronti della mamma dei bambini «in detta situazione di assoluto e violentissimo maltrattamento dei minori in tenerissima età emergono gravissime le condotte e le dichiarazioni rese dalla madre ai sanitari che hanno a loro volta assistito gli stessi, nonché quelle rese al pm della Procura di Paola tese a svalutare e a giustificare sotto la forma di “occasionali incidenti domestici” le importanti lesioni personali che reiteratamente erano cagionate a ciascun minore».
Addirittura è emerso che «la nonna materna avrebbe condiviso più volte la linea educativa rigida impartita dal compagno della madre, poiché la figlia sarebbe stata troppo accondiscende verso i figli definiti “eccessivamente vivaci”». Silenzi allarmanti su questa situazione che secondo la Procura dei Minori hanno esposto i piccoli ai maltrattamenti. I consulenti di parte della Procura e degli indagati sono al lavoro per relazionare sul caso delle violenze. «In base a quello che scriveremo ci saranno delle conseguenze – ha affermato Lucio Sbano consulente degli indagati – dobbiamo essere precisi al massimo. I bambini al momento stanno bene. C’è un percorso clinico che non è terminato quindi hanno ancora lesioni e ferite. Non sono guariti completamente. Non hanno chiesto della mamma. Sono sereni in stanza e ben assistiti».
Il dottor Lucio Sbano ha poi sottolineato che «abbiamo fatto una raccolta anamnestica. Abbiamo annotato tutti i dati passati. Anche se noi li abbiamo visitati oggi e quindi possiamo constatare la condizione attuale dei due piccoli». Chiaramente andranno esaminate con precisione le cartelle cliniche dei medici che li hanno ricevuti nell’ospedale spoke Paola-Cetraro e a Cosenza. Le due indagate, la madre e la nonna dei bambini, respingono con fermezza ogni accusa. Per sostenere la loro difesa, si sono affidate all’avvocato Francesca Cribari, che ha nominato anche Sergio Caruso come consulente tecnico di parte (Ctp).
«Il mio compito – dichiara il professor Caruso – sarà quello di ricondurre questa vicenda nei binari della razionalità e dell’analisi scientifica. Non possiamo permetterci di cedere a interpretazioni frettolose o a letture emotive. Attraverso uno studio rigoroso delle prove e delle dinamiche familiari, distingueremo con chiarezza tra ipotesi e certezze». Caruso lavorerà in sinergia con l’avvocata Francesca Cribari e il dottor Lucio Sbano.
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