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Emergono nuovi dettagli sui presunti maltrattamenti ai due bambini ricoverati a Cosenza. I sospetti e le accuse della nonna paterna portano all’indagato che è finito nei giorni scorsi in carcere. La donna sentita dai carabinieri avrebbe tra l’altro riferito che i due fratellini erano spaventati. Il più piccolo «aveva paura». Il gip, Carla D’Acunzo, ha descritto la personalità dell’uomo finito dietro le sbarre attraverso «la gravità degli episodi violenti occorsi e dell’efferatezza delle condotte contestate che causavano lesioni anche gravi ai due bimbi». Il carcere, secondo il gip è una misura adeguata dal momento che il 34enne «non ha mostrato alcun tipo di autocontrollo», tenuto tra l’altro conto che le stesse condotte si realizzavano «proprio in costanza di misura di arresti domiciliari». Oggi, a mezzogiorno, si terrà l’udienza davanti al primo giudice. Vedremo se l’uomo – che è difeso dall’avvocato Pasquale Filippelli del foro di Cosenza – fornirà qualche dettaglio a sua discolpa.
I carabinieri hanno anche intercettato alcuni colloqui telefonici nei quali, traumi e lesioni sui bambini venivano attribuiti a «incidenti domestici». Secondo gl’inquirenti, non sarebbero invece eventi accidentali.
L’altra tappa giudiziaria è fissata per giovedì: il Tribunale dei minori dovrà determinarsi sulla responsabilità genitoriale. Peseranno nel quadro indiziario anche le testimonianze fotografiche e i video che sono stati acquisiti come elementi di prova. In particolare a fornirli è stata la nonna paterna che ha anche riferito ai carabinieri come il più piccolo «non voleva tornare con la mamma, tanto da chiedermi di lasciarlo a dormire da me». Sempre la nonna paterna, che non è in ogni caso indagata, parlando della mamma, sentita dai carabinieri della Compagnia di Paola, ha riferito d’aver capito «che stava mentendo – circa le cause delle lesioni – e infatti ho detto che lo stavano coprendo (il riferimento è al compagno della mamma poi arrestato)». La nonna ha quindi consegnato tre foto e due video che fanno riferimento alle condizioni fisiche dei minori. Il provvedimento di sospensione della responsabilità genitoriale coinvolge anche il padre biologico ed è dettato dalla circostanza che il genitore non si è nemmeno recato a fare visita al figlio nonostante era a conoscenza del ricovero. Scrive ancora il pm: «Il complessivo panorama familiare delineato fa emergere un quadro di gravissimi maltrattamenti familiari e di lesioni personali reiterate in danno dei piccoli “favorito” dalle imponenti e illecite condotte delle mamma e nonna materna e agevolato dall’assoluta superficialità e gravissima negligenza dimostrata dal padre dei minori e dalla nonna paterna».
Le parole del pubblico ministero non lasciano spazio a dubbi: «I minori versano in stato di assoluto e attuale pericolo per la propria incolumità psico fisica anche in condizione di completo abbandono affettivo di cura e di custodia».
“I bambini non si toccano”: anche il calcio ha condannato l’accaduto e domenica in alcuni stadi calabresi (Paola, Reggio Calabria e Fiumefreddo Bruzio) sono comparsi striscioni analoghi se non del tutto simili.
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