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Il malumore serpeggia da giorni tra i commercianti. Le tariffe per i dehors e i tavolini all’aperto sono state moltiplicate da Palazzo dei Bruzi. Aumenti che hanno finito per confondere le trame della vita, un po’ come fa da sempre il destino in questa nostra terra. La gente continua a osservare con disperata rassegnazione la corsa al rialzo dei canoni per l’occupazione di suolo pubblico. Sono note distratte, isolate che si ritrovano ordinate nello spartito della grande amarezza. Il rialzo della tassa è un processo che si nutre di rabbia perché arriva in un momento di difficile congiuntura che ha generato la frenata dei consumi con inevitabili difficoltà per le imprese. Senza il contributo delle famiglie il sistema economico rischia la stagnazione con ricadute negative principalmente sulle attività commerciali. Un lamento di massa al quale, nei giorni scorsi, si sono uniti anche gli ambulanti dell’Ana-Ugl che si sono detti pronti a disertare la Fiera di San Giuseppe se il Municipio non metterà mano ai dazi.
Ma il passo indietro non è tra le opzioni contemplate, almeno in questo momento. Palazzo dei Bruzi ha deliberato la stangata delle tariffe a causa dell’eccessivo aumento delle occupazioni, principalmente da parte delle attività di bar e ristorazione, che ha avuto ricadute sul decoro urbano e sulla vivibilità delle aree interssate dallo sviluppo dei dehors.
L’opposizione sta tentando di stanare Palazzo dei Bruzi mettendo nel mirino il sindaco, Franz Caruso.
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