Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Diamante, esposto dell'avvocato Liserre per gravi violazioni dei diritti di un detenuto

Un uomo di Diamante, in condizioni di fragilità determinate dal suo stato di tossicodipendenza, detenuto presso la Casa Circondariale di Cosenza, e’ stato, indebitamente, privato di giustizia da quattro mesi.

E’ quanto denuncia il suo avvocato di fiducia, Francesco Liserre, in un articolato e documentato esposto presentato nei confronti del Direttore della Cancelleria del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro e inviato al Ministero della Giustizia, al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, al Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, al Procuratore della Repubblica di Catanzaro al Procuratore della Repubblica di Paola, al Presidente della Camera Penale di Paola e, infine, al Garante Nazionale dei Diritti dei detenuti. La vicenda, così come rappresentata documentalmente dall’avv. Liserre, denuncia un inquietante spaccato kafkiano del “Sistema Giustizia”, sintomatico di una autoritaria e paternalistica concezione di uno Stato, sempre più, forte con i deboli e debole con i forti.

In particolare, a seguito di un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro che ratificava la provvisoria revoca dell’affidamento terapeutico del giovane diamantese, già avviato presso una struttura residenziale di recupero, confermando la detenzione carceraria presso l’Istituto di pena di Cosenza, l’Avv. Liserre presentava, in data 15 ottobre 2024, con trasmissione a mezzo pec, alla Cancelleria del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, ricorso per cassazione avverso quel provvedimento. Il ricorso, tuttavia, veniva indebitamente trattenuto dal Dirigente di quella Cancelleria che sollecitava, dopo una settimana dalla sua ricezione, anche la trasmissione cartacea prevista per legge, dimenticando, pero’, che l’inottemperanza di tale adempimento, rilevabile solo sul diverso piano amministrativo con la richiesta dei diritti di cancelleria corrispondenti, ovvero con l’iscrizione a ruolo dell’importo dovuto, giammai avrebbe potuto impedire la trasmissione del ricorso che sarebbe dovuta avvenire senza alcun ritardo e non il 20 febbraio 2025, dopo quattro mesi di inescusabile inerzia.

L’avv. Liserre, e’pervicacemente determinato a stigmatizzare questa gravissima situazione a livello nazionale, affinché la centralità della dignità del detenuto, soprattutto in condizioni di vulnerabilità e in un momento storico drammaticamente caratterizzato da frequenti suicidi inframurari, sia sempre affermata nel rispetto degli ineludibili diritti costituzionalmente garantiti la cui osservanza misura il grado di civiltà di un popolo.

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia