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Acquappesa, minacciò di morte la sorella con un coltello da cucina: disposta l’imputazione coatta

Il fatto è avvenuto a Villaggio Intavolata, lo scorso 29 gennaio

Il tribunale di Paola

Gli elementi complessivamente acquisiti sono idonei a formulare una ragionevole previsione di condanna nei confronti dell'indagato per il delitto di minaccia grave, non condividendosi le argomentazioni contenute nella richiesta di archiviazione formulata dall'Ufficio di Procura, in quanto non si ritiene sussistente un clima di conflittualità reciproca, ma un atteggiamento univocamente vessatorio dell'indagato a danno della sorella. Ne è convinto il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Paola Carla D'Acunzo la quale, respingendo la richiesta di archiviazione formulata dal Pubblico Ministero Vincenzo Scardi, tempestivamente opposta dai difensori della persona offesa R.J., gli avvocati Simona Socievole ed Emilio Enzo Quintieri del Foro di Paola, ha disposto, con ordinanza, alla Procura della Repubblica di Paola, di formulare entro dieci giorni l'imputazione coatta per T.L., difeso dall'avvocato Pasquale Naccarato del Foro di Cosenza, per il delitto di minaccia grave ad esso contestato, verificatosi ad Acquappesa, Villaggio Intavolata, lo scorso 29 gennaio intorno alle 18,30.

Secondo il Gip del Tribunale di Paola, infatti, il narrato della persona offesa, che lamentava una serie di comportamenti molesti perpetrati nei suoi confronti dal fratello, culminati con varie minacce di morte effettuate brandendo un coltello da cucina e con la pronuncia di ingiurie nei suoi confronti per futili motivi, sono riscontrate anche dalle dichiarazioni rese da altre persone che vennero sentite dai Carabinieri durante le indagini preliminari. Inoltre, non si trattava del primo episodio del tipo ma di essere stata costretta più volte a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine per sedare l'animo violento del di lei fratello, anche contro il volere della loro madre, che tendeva il più possibile a tutelare il figlio.

Tra l'altro, a sostegno delle dichiarazioni della persona offesa, vi sono numerose relazioni di servizio redatte da personale dell'Arma dei Carabinieri di Guardia Piemontese, Fuscaldo e Cetraro Marina intervenuto a seguito di segnalazioni sul conto dell'indagato, dalle quali emerge un costante atteggiamento molesto di T.L. - specie nei confronti della sorella, il quale veniva spesso trovato in stato confusionale, alterato dal consumo di alcool e caratterizzato da un nervosismo latente, situazioni queste da lui stesso giustificate in quanto dichiaratosi soggetto sottoposto a cure psichiatriche. A tal riguardo, il Giudice, ha rimarcato che non costituisce una giustificazione la presunta alterazione psicologica, peraltro nemmeno dimostrata da alcuna certificazione medica, per cui non può escludersi la sussistenza dell'elemento psicologico del reato di minaccia grave, nè alcun difetto di imputabilità.

Ora, il Pubblico Ministero, a seguito dell'ordinanza di imputazione coatta del Giudice per le Indagini Preliminari, entro dieci giorni, dovrà emettere nei confronti di T.L., decreto di citazione diretta a giudizio innanzi al Giudice per l'Udienza Predibattimentale del Tribunale di Paola per rispondere del delitto di minaccia grave commesso ai danni della sorella R.J.

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