
Andrà a processo il tenente colonnello dell’Esercito accusato di violenza sessuale nei confronti di una donna soldato mentre prestavano servizio in una caserma in Calabria. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare dopo un anno dall’avvio delle indagini. La prima udienza è stata fissata per il 13 maggio.
I fatti contestati risalgono al 2021. La donna soldato, 20 anni, ha raccontato agli investigatori di alcuni episodi avvenuti nel suo ufficio. «Finalmente - ha detto l’avvocato Chiara Penna, legale della ragazza - la vicenda sarà portata all’attenzione di un giudice del dibattimento, che valuterà quanto denunciato da una ragazzina di 20 anni, vittima di condotte odiose da parte di un superiore di 30 anni più anziano, così come a suo tempo sollevato dal giudice militare. L’imputato lo sa bene perchè non ha mai affrontato la questione nel merito: ha cercato in tutti i modi di evitare il dibattimento, ma anche che la voce della persona offesa venisse ascoltata. A partire dal tentativo inconsistente di esclusione della parte civile, fino alla infondata questione sulla mancanza di querela. Il fatto in sè è gravissimo, anche perchè da quello che emerge dagli atti si evince un modus operandi sessista inteso quasi come normalizzato, non solo nei confronti della persona offesa, ma nei confronti di tutte le militari. A ogni modo si chiarirà tutto durante l’istruttoria».
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