
L’attesa contornata dalle polemiche. Un evento tradizionale che in questa edizione sarà orfana di un cospicuo numero di venditori ambulanti. La Fiera di San Giuseppe, in pratica, il cui taglio del nastro è in programma stamattina alle 11 su viale Giacomo Mancini, all’altezza di via Padre Giglio e della sopraelevata, la parte iniziale del percorso fieristico che arriva fino al Parco “Nicholas Green”, prenderà il via senza la presenza di vimini, terrecotte, piante e fiori, poiché gli espositori non hanno gradito il cambio di postazione e il rincaro delle tariffe.
Come abbiamo già scritto su queste colonne, la trattativa tra i diretti interessati e l’amministrazione comunale è naufragata. La merce appartenente a questi quattro comparti, secondo quanto stabilito dal settore Attività economiche e produttive di Palazzo dei Bruzi, si sarebbe dovuta esporre nel primissimo tratto di viale Mancini, subito dopo i “Due Fiumi”, a sinistra rispetto all’area dove è stato dislocato il luna-park. Fino all’anno scorso, invece, vimini e terrecotte erano sistemati a ridosso del parcheggio tra piazza Matteotti e piazza Mancini. E ieri i commercianti di vimini e terrecotte, in una lettera al sindaco, all’assessore di riferimento e al dirigente di settore, hanno espresso tutto il loro rammarico per quanto accaduto. «Noi che rappresentiamo un settore di eccellenza artigianale e simbolo identitario della Fiera – affermano – siamo stati penalizzati da una scelta che non tiene conto delle nostre reali esigenze lavorative e logistiche. Il nostro spazio assegnatori risulta inadeguato per diversi motivi».

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