
La campagna elettorale si infiamma a Rende. Dopo la presentazione dei candidati a sindaco, sono i papabili consiglieri a “litigare” ed i partiti tradizionali ad indicare la rotta. Ad esempio, una delle “accuse” politiche più rilevanti è mossa nei confronti delle liste di Sandro Principe con candidati che hanno deciso di cambiare casacca e pensieri in poco tempo.
Il “caso” di Castiglione e Iantorno, entrambi accasati con una delle sei liste di Principe, è emblematico. «Bartucci, Castiglione, Costabile e Iantorno ricompongono il comitato del “no” alla fusione e ricompattano il fronte per la difesa dell'identità storico-culturale e il rilancio della città di Rende», scrivono in una nota.
«I passaggi sono stati consumati tutti così come quadrati risultano i conti con la storia.
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