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'Ndrangheta, il singolare ruolo di Finizia Pepe nel clan della Sibaritide

La trentasettenne teneva in ordine i conti della ’ndrina e gestiva gli affari del convivente

Nicola Abbruzzese (semiasse)

Prima d’essere la convivente del capoclan degli zingari Nicola Abbruzzese detto “semiasse”, Finizia Pepe è figlia dello storico boss della Sibaritide Damiano, al secolo “tripolino”. Una circostanza che fa della trentasettenne, al di là di ogni facile pregiudizio, una sorta di “figlia d’arte”. Il padre – il cui nome viene pronunciato, o presumibilmente millantato, varie volte a scopo intimidatorio da parte dei responsabili delle tentate estorsioni a carico di due imprenditori della Sibaritide – a cavallo tra gli anni 80 e 90 si era guadagnato le stellette sul campo. Partecipe della locale di Corigliano, promotore della cosca degli zingari, si macchiò pure, su mandato del mammasantissima Santo Carelli, dell’omicidio di Luigi Lanzillotta, avvenuto nel gennaio 1993 e la cui sentenza di condanna è ormai passata in giudicato.
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