
Sulla morte di Umile Lirangi, 62enne imprenditore di Luzzi, aleggia ancora un alone mistero e i fratelli invocano giustizia. Tutto inizia la notte del 7 febbraio di tre anni addietro quando Lirangi si reca al Pronto soccorso dell’Annunziata e viene ricoverato d’urgenza in codice rosso per un’emorragia interna. Serve una trasfusione. I medici inoltre si rendono conto che è necessaria una visita gastro. In tarda serata viene trasferito in Rianimazione, isolato, perché risultato positivo al tampone molecolare effettuato in ospedale, anche se precedentemente era risultato negativo al secondo tampone salivare effettuato dagli operatori sanitari e da quello effettuato all’arrivo in Ps. Da quel momento non si sa più nulla. I familiari di Umile Lirangi a marzo presentano una denuncia alla Procura cosentina.
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