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“Katia s...a, Pezzano m...a”: Indignazione e scoramento a Rende. Scritte offensive contro i dirigenti della squadra di rugby

No, qui lo sport c'entra ben poco. E verrebbe da dire anche la civiltà. Perché quelle scritte insulse spuntate da poco sul muro che si affaccia sul campo comunale "Tonino Mazzuca", quartier generale del Rugby Rende non hanno nulla in comune con la bellezza. "Katia s...a, Pezzano m...a". Un messaggio offensivo indirizzato a due delle anime di questa realtà che ormai da anni si mette in evidenza sul territorio. E i destinatari sembrerebbero (il condizionale è solo un eccesso di zelo...) proprio loro, Katia Ruocco e Salvatore Pezzano, figure centrali nel progetto che va al di là dello sport, perché fa rima anche con solidarietà e inclusione.

Messaggi positivi, in controtendenza con quello scolpito sul muro della vergogna con una bomboletta di colore rosso. La società ha subito stigmatizzato quanto accaduto, rilasciando un comunicato stampa: «Un gesto grave, vigliacco e totalmente lontano dai valori su cui si fonda il rugby: il rispetto, l’inclusione, l’onore, la lealtà. Questo non è sport, non è competizione, non è gioventù che cresce. Il Rugby Rende condanna fermamente quanto accaduto e prenderà provvedimenti legali presentando una denuncia contro ignoti. Siamo una società che lavora ogni giorno per costruire qualcosa di positivo sul nostro territorio, attraverso lo sport, l’educazione e la comunità. A chi tenta di sporcare tutto questo con atti meschini, rispondiamo con la forza dei nostri valori e con la coerenza delle nostre azioni. Noi andiamo avanti. Più uniti di prima». Ecco, se qualcuno voleva scoraggiare Pezzano, Ruocco e tutto il mondo del rugby rendese non ha fatto altro che creare l'effetto contrario. Perché i biancorossi rilanciano, più forti e determinati di prima.

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