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I diritti non aspettano: a due anni, Penelope fa la storia a Cosenza

La bimba diventa simbolo della battaglia per l'uguaglianza: è la prima cittadina riconosciuta come figlia di due madri

I diritti dei bambini non conoscono definizioni di famiglia tradizionali o moderne. Non aspettano le lentezze della burocrazia, né si fermano davanti ai pregiudizi. A Cosenza, Penelope, una bambina di appena due anni è diventata protagonista inconsapevole di una pagina storica: è la prima piccola cittadina della città calabrese ad essere ufficialmente riconosciuta come figlia di due donne unite in matrimonio. La svolta è arrivata ieri mattina quando si è data esecuzione alla sentenza n. 68 della Corte Costituzionale del 22 maggio scorso. Una decisione che ha fatto cadere un muro giuridico, dichiarando incostituzionale la normativa che impediva alla "madre intenzionale" di essere legalmente riconosciuta come genitore. Maria Ammirata e Melina Merli si sono sposate nel 2021 e il loro sogno di diventare genitori le ha portate all'estero per un percorso di procreazione medicalmente assistita, una scelta condivisa e consapevole che oggi trova finalmente riconoscimento legale anche in Italia.
Sull’atto di nascita della bambina nata nel 2023, ieri è stata annotata Maria Ammirato quale madre intenzionale, con il pieno riconoscimento di ogni diritto per lei e per la piccola, nata da Melina. Un traguardo che rappresenta molto più di una procedura amministrativa: è il riconoscimento della dignità di una famiglia e dei diritti fondamentali di una bambina. «Continueremo a batterci affinché a tutti i bambini, come nostra figlia, vengano riconosciuti i loro diritti. Queste sono battaglie di legalità e civiltà che dobbiamo portare avanti tutti insieme», hanno dichiarato Maria e Melina sottolineando come la strada verso la piena uguaglianza sia ancora lunga. «Cosenza è una città che si adegua ai tempi e che ha una visione progressista della propria attività. Oggi abbiamo sottoscritto il primo atto di riconoscimento della doppia maternità nel nostro Comune, in conseguenza di una volontà che già avevamo espresso e che adesso ha trovato conferma in questa decisione della Corte Costituzionale» – ha detto il sindaco Franz Caruso. L’avvocato Maria Francesca Colistra, legale delle due mamme, ha definito «un orientamento di grande civiltà» la decisione del Comune di Cosenza di riconoscere la madre intenzionale attraverso un’annotazione nell’atto di nascita esistente, in linea con i principi costituzionali. «Questo riconoscimento garantisce diritti concreti in tutti gli ambiti, inclusi quelli successori. Tuttavia – ha aggiunto – nonostante l’annotazione della madre intenzionale nel certificato di nascita, il passaggio al riconoscimento del doppio cognome non è automatico. I comuni si stanno ancora adeguando a questa prassi, e l'auspicio è che presto si arrivi a un automatismo completo tra il riconoscimento della genitorialità e l'attribuzione del doppio cognome».

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