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Ex discarica della “Petrosa” a Castrovillari: servono 10 milioni per disinnescare la “bomba” ecologica

Bonifica delle discariche e valorizzazione della Petrosa. Sulla carta è la contrada maggiormente attaccata dal fenomeno dell'abbandono dei rifiuti. La superficie si snoda ai piedi del Monte Manfriana e del Dolcedorme. Da secoli è chiamata Petrosa. Dentro ci sono diverse contrate: Conca del Re, contrada Porcione e la Pietà. Ma anche due discariche “dormienti”, vale a dire quella di contrada Porcione e della Ricigom. Nel computo delle emergenze sopravvivono altre vertenze: l'abbandono del secondo campo di calcio; l'abbandono del campo per il tiro al piattello; la scarsa valorizzazione dell'area Pip, l'avio superficie, la pista dei kart e tutta una serie di infrastrutture che sono state poste ai margini dell'interesse amministrativo. Tra i nemici c'è anche il fuoco, quello doloso, che i piromani sono solerti appiccare nelle immediatezze dell'Aula bunker e del carcere di viale Sergio Cosmai.
Non manca neppure il fattore dominante: ignoti scaricano materiale inerte, ma anche eternit ed altra sostanza esauste. Tutto è posato con leggerezza in una zona di pregio costretta a subire l'interramento di alcuni milioni di metri cubi di rifiuti solidi urbani.
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