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"Era davvero cieca", parrucchiera originaria di Bisignano assolta in appello

La guardia di Finanza nell’autunno del 2011 l’aveva ripresa di nascosto mentre, sebbene dichiaratamente cieca, attraversava la strada, indicava articoli nel giornale, faceva la spesa, andava in bici e lavorava nel suo salone di parrucchiera di Lugo, nel Ravennate

La guardia di Finanza della locale Tenenza nell’autunno del 2011 l’aveva ripresa di nascosto mentre, sebbene dichiaratamente cieca, attraversava la strada, indicava articoli nel giornale, faceva la spesa, andava in bici e lavorava nel suo salone di parrucchiera di Lugo, nel Ravennate.

Alla donna, originaria di Bisignano (Cosenza) ma da tempo trapiantata in Romagna, dopo essere stata denunciata per truffa aggravata ai danni dello Stato, erano state tolte le indennità per la cecità totale e per l’accompagnamento che percepiva da anni. Peccato però - come si legge sul Resto del Carlino -, che una perizia avesse poi stabilito che presentava in effetti elettroretinogramma piatto. E dopo l’assoluzione piena in abbreviato nell’ottobre 2013 davanti al Gup di Ravenna «perché il fatto non sussiste», la parrucchiera, difesa dagli avvocati Michele Lombini ed Erica Appi, ha ora incassato identico risultato dalla Corte d’Appello a Bologna. La Procura Generale ne aveva invece chiesto la condanna, come invocato nell’atto d’appello dalla Procura di Ravenna e dalla parte civile, l’Inps. Dalla decisione di primo grado sono passati quasi 12 anni: nel frattempo l’imputata - oggi 76enne - è andata in pensione.

E il reato contestato è andato prescritto anche se la presenza di una parte civile ha indotto i giudici bolognesi a esprimersi comunque nel merito. La svolta nel caso era arrivata quando il Gup ravennate aveva affidato una perizia al professor Pasquale Troiano, lo specialista del policlinico di Milano noto tra le altre cose per avere preso parte alla visita fiscale inviata a suo tempo all’ex premier Silvio Berlusconi. Nello specifico, secondo il perito, dalla retina della donna non arriva nessun segnale alla corteccia con restringimento progressivo del campo visivo. Un pò come guardare la vita dal buco di una cannuccia.

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