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Nidi comunali di Cosenza, genitori in allarme: tra silenzi, disservizi e caldo insopportabile

Cresce la preoccupazione tra le famiglie dei bambini iscritti ai nidi comunali Livatino e Misasi di Cosenza. A pochi giorni dalla fine di giugno, non sono ancora stati pubblicati i bandi per le nuove iscrizioni e non si hanno notizie ufficiali circa l’organizzazione del servizio per l’anno educativo 2025-2026.

In un documento circolato nelle scorse ore, i genitori si appellano all’amministrazione comunale, sottolineando il valore educativo e sociale del nido come primo spazio di crescita, fiducia e autonomia per i bambini e come punto di riferimento fondamentale per le famiglie. “Perché non potenziare uno dei servizi migliori che abbiamo?” si chiedono, lamentando anche la precarietà in cui versano da anni le educatrici comunali, alle quali viene affidato “il dono più prezioso: i nostri bambini”.

La mancanza di certezze sul futuro del servizio ha spinto molte famiglie ad avviare una raccolta firme, che sta rapidamente raccogliendo adesioni. L’intento è chiaro: ottenere risposte concrete, visibilità e rispetto per un servizio essenziale che riguarda l’infanzia e il benessere collettivo.

A tutto ciò si aggiunge un altro disservizio, stavolta di natura logistica e ambientale. In una comunicazione formale inviata via PEC al Comune, una mamma ha segnalato la mancata installazione dei climatizzatori presso l’asilo nido di via Roma, a differenza di quanto avvenuto nella sede di via Livatino. “I bambini meritano in tutte le sedi uguale trattamento”, scrive nella lettera indirizzata al sindaco. Nonostante le ripetute richieste, telefoniche e via PEC, e i contatti diretti con l’assessore De Cicco, il problema non ha ancora trovato una soluzione.

Le elevate temperature registrate in questi giorni rendono le condizioni all’interno dell’asilo decisamente inadatte, e la disparità di trattamento tra le sedi viene vissuta come un’ingiustizia. Le famiglie chiedono un intervento immediato e concreto, prima che la situazione peggiori ulteriormente.

Mentre i genitori continuano a farsi sentire, ciò che chiedono non è altro che rispetto, trasparenza e attenzione per un segmento fondamentale della società: l’infanzia. Il tempo dei rinvii, secondo loro, è finito.

 

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