Fiamme e terrore ad Amendolara. La gente: “Non siamo nelle condizioni di stare nelle case”. La sindaca coordina le operazioni sul posto FOTO | VIDEO

“Non siamo nelle condizioni di stare nelle case”: una frase lapidaria ma molto significativa che squarcia il cuore della notte ad Amendolara. E lo squarcia quasi quanto le fiamme che stanno avviluppando il centro storico del centro che si affaccia sullo Ionio cosentino. Il paese è letteralmente assediato dal fuoco. Anziani e disabili evacuati dalle abitazioni. Decine di ettari di vegetazione bruciata, il vasto incendio ha lambito le abitazioni. Chiara la matrice dolosa. Nel momento in cui scriviamo in attesa dell'arrivo dei canadair, il sindaco Maria Rita Acciardi unitamente a tanti amministratori comunali, a cinque squadre di Vigili del Fuoco provenienti da Castrovillari, Cosenza e Corigliano Rossano, con autobotti e mezzi, a tanti volontari, alla Protezione civile Gruppo lucano, ai Vigili urbani, agli operai e tecnici di Calabria Verde, agli uomini dell'anticendio boschivo, a tanti amendolaresi, sta combattendo da ore, per cercare di avere la meglio su uno degli incendi più importanti che abbiano mai interessato l'Alto jonio cosentino. La gente presa dal panico e dalla paura, è rimasta davanti le proprie case per tutta la notte, senza riposare un attimo. Il rogo partito da contrada Agliastroso, è divampato in tutto il perimetro urbano, dal Centro storico, al Borgo, passando per il rione Timpone, la zona di Santa Lucia e arrivando addirittura in marina. Stanco e preoccupato il primo cittadino Acciardi che con mascherina e guanti, oltre a monitorare ogni cosa, si è messa a disposizione vestendo i panni di operaio, per aiutare i soccorritori. Non è escluso che già stamattina, fatta la conta dei danni che sembrano incalcolabili, l'architetto Acciardi possa chiedere alla Regione il riconoscimento dello stato di calamità naturale. "È una situazione difficile, il fuoco ha circondato il paese. Grazie ai soccorritori e a tutti i cittadini che ci stanno dando una mano", ha detto Acciardi.