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Cetraro, la Procura riapre le indagini sull’assassinio di Giannino Losardo

Il delitto politico-mafioso venne eseguito da 2 killer in moto la sera del 21 giugno del 1980. La vittima era consigliere comunale del partito comunista e osteggiava gli affari delle ’ndrine

Un politico “scomodo”. Si chiamava Giannino Losardo, era consigliere comunale del Partito comunista a Cetraro e segretario capo della procura di Paola e si batteva contro la sistematica infiltrazione che, in quegli anni, le cosche stavano compiendo nel tessuto politico, economico e imprenditoriale cetrarese.
Losardo – che è un martire della resistenza calabrese alla mafia insieme con Giuseppe Valarioti, Rocco Gatto e Lucio Ferrami – cadde vittima dei killer la sera del 21 giugno 1980. Aveva appena lasciato un’accesa seduta dell’assemblea municipale per tornare a casa. I sicari affiancarono la sua auto e fecero fuoco senza sbagliare. L’esponente politico venne soccorso, portato in ospedale ed ebbe appena il tempo di sussurrare a una suo amico qual era la sua idea sulle ragioni dell’agguato subito. Ragioni che favorirono l’avvio di una inchiesta con cui si tentò di far luce sull’assassinio di Losardo e su altri delitti compiuti in tragica sequenza nel medesimo periodo.
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