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Cosenza, Rosa Vespa ritenuta dalla Procura capace d’intendere e di volere

Il consulente dei pubblici ministeri ritiene che la donna responsabile del sequestro in clinica della neonata avvenuto a gennaio a Cosenza abbia sempre mantenuto lucidità e raziocinio

«Capace d’intendere e di volere». Paolo De Pasquali, consulente della Procura cosentina, ritiene che Rosa Vespa non abbia mai perso la lucidità nelle fasi prodromiche e successive al rapimento della piccola Sofia.
La neonata venne sottratta alla madre il 21 gennaio scorso nella clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. La 52enne si spacciò per puericultrice, impossessandosi con l’inganno della neonata che poi condusse nell’abitazione coniugale di Castrolibero. Scoperta e arrestata dalla polizia, insieme al marito nigeriano risultato estraneo al sequestro, confessò subito ogni responsabilità.

Scrive De Pasquali nella sua articolata perizia: «Vespa soffre di un disturbo istrionico di personalità che l’ha indotta a pianificare un evento inesistente senza che avesse una chiara idea di come, infine, uscirne di fronte al marito e ai familiari».
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