
Sembra la tela di Penelope. Nel giro di pochi giorni la sanità cassanese incassa due buone nuove: l’individuazione dell’area di atterraggio per l’elisoccorso e l’attivazione di una postazione di soccorritori operativi in servizio h24 nella località costiera. Due notizie ottime che si intrecciano al potenziamento dell’organico dell’Hospice con l’arrivo dei medici cubani e di due nuovi Oss. Ma c’è un altro lato della medaglia. È storia recente la conferma della sospensione del servizio di radiologia al Poliambulatorio.
A Cassano non si parla di malasanità, perché per quella gli operatori e il personale si impegnano e attrezzano, molte volte anche per compiere miracoli, ma si può parlare di cattiva gestione delle risorse. A raccontarlo sono i numeri, i fatti e le strutture abbandonate o sottoutilizzate. Una realtà che, messa sotto la lente, mostra i contorni di un sistema che non funziona come dovrebbe e dove il diritto alla salute è molto spesso negato. Uno dei simboli più evidenti di questo corto circuito è il mammografo installato presso il Poliambulatorio di via Pontenuovo: un’apparecchiatura di ultima generazione, acquistata con fondi pubblici, che però non è mai entrata in funzione.
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