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Depurazione, l’inchiesta si allarga: sigilli all’impianto di Cetraro

Controlli su tutta la fascia costiera tirrenica cosentina

La Procura della Repubblica di Paola, guidata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha disposto ieri il sequestro del depuratore ubicato in località “Sottocastello” della cittadina tirrenica. È il terzo impianto sequestrato nell’arco di pochi giorni, dopo quelli di Fuscaldo, e Verbicaro. Molto preoccupanti i dati emersi all’atto del sequestro: solidi sospesi totali 335,1 mg/l; cloro attivo libero 0,82 mg/l; mentre il limite consentito è rispettivamente 80 e 0,2. A questo punto, si può già ipotizzare una vera e propria emergenza ambientale sul Tirreno cosentino, nel pieno della stagione turistica. Alla luce di questo ennesimo sequestro, infatti, la situazione riguardante i depuratori lungo la costa tirrenica cosentina assume i contorni di una vera e propria emergenza ambientale e giudiziaria. Negli ultimi giorni, la Procura della Repubblica di Paola, sotto la direzione del procuratore capo Fiordalisi, disponendo questi sequestri di impianti di depurazione, ha, infatti, messo in luce un sistema diffuso di malfunzionamenti e irregolarità. L’ultimo in ordine di tempo è, appunto, il depuratore di località “Sottocastello” a Cetraro, ma già nei giorni precedenti erano stati posti sotto sequestro quelli delle tre cittadine suddette. Questi interventi fanno parte di un’indagine più ampia, che potrebbe coinvolgere ulteriori strutture, considerata l'estensione dei controlli e le criticità riscontrate. Sebbene i dettagli delle indagini non siano ancora del tutto noti, è quasi certo che i sequestri siano legati a scarichi illegali, sospetti di sversamento di reflui non trattati correttamente, con possibili danni all’ecosistema marino; mancata manutenzione; impianti obsoleti o non conformi alle normative, con rischi per la salute pubblica; inquinamento delle acque. Se così fosse, dunque, si tratterebbe di un danno ambientale di proporzioni rilevanti, considerando che queste strutture dovrebbero garantire la depurazione delle acque reflue prima che raggiungano il mare. La questione non riguarda solo l’inquinamento, ma anche il turismo, settore vitale per questa parte della Calabria. Proprio località come Cetraro, Fuscaldo e Verbicaro vivono di presenze estive e un mare contaminato potrebbe avere conseguenze disastrose per l’economia locale. Già in passato, tratti di questa costa sono stati interessati da divieti di balneazione proprio a causa di problemi alla depurazione. Un sistema di depurazione inefficiente rischia di Inquinare il mare, minacciando la biodiversità, nonché di danneggiare l’economia locale. Quella dei depuratori sequestrati in provincia di Cosenza è, pertanto, una vicenda che unisce temi ambientali, sanitari e giudiziari. Intanto, il sindaco Giuseppe Aieta ha rilasciato una dichiarazione al nostro giornale: «Sono convinto che il sequestro preventivo dell'impianto di Sottocastello vada nella direzione della tutela dell'ambiente, che è uno dei nostri obiettivi programmatici».

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