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Tragedia all'ospedale di Cetraro, muore una neonata: indagati cinque “camici bianchi”

Si tratta di tre medici e di due operatori che si sarebbero occupati della mamma della bimba morta Lunedì sarà eseguita l’autopsia che dovrà fissare le cause del decesso e valutare eventuali responsabilità

Sono cinque i professionisti sanitari – tre medici e due operatori – finiti sotto la lente della Procura di Paola. Nomi iscritti nel registro degli indagati per la morte di una neonata avvenuta mercoledì nel reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Gino Iannelli” di Cetraro. L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, mira a chiarire le dinamiche del decesso della piccola, avvenuto nonostante la presenza di un nutrito team medico al momento del parto. La madre, una 26enne di Fiumefreddo Bruzio, seguita in gravidanza da un ginecologo privato, aveva già avuto due accessi ospedalieri nei giorni precedenti il parto. Una settimana prima, era stata visitata e ricoverata proprio all’ospedale di Cetraro per contrazioni irregolari, diagnosticate come «falso travaglio», e quindi dimessa. Qualche giorno dopo, un episodio simile si era verificato all’ospedale “Annunziata” di Cosenza, dove la signora si era recata per una nuova valutazione, a seguito della quale i medici avevano nuovamente optato per la dimissione. L’11 agosto, la donna è tornata al reparto di Cetraro, dove è stata poi ricoverata. Mercoledì, i medici hanno deciso di indurre il parto, seguendo le procedure standard. Al momento del travaglio erano presenti due ginecologi, due ostetriche, due pediatri e un rianimatore, ma la neonata non è, purtroppo, sopravvissuta. I carabinieri della Compagnia di Paola, guidati dal capitano Marco Pedullà, recatisi subito presso il presidio cetrarese, hanno acquisito le cartelle cliniche. I consulenti della Procura dovranno verificare se siano stati commessi errori nella valutazione del rischio o nell’assistenza durante il travaglio, anche alla luce dei precedenti accessi in ospedale. Intanto, è stata disposta l’autopsia sul corpo della neonata – che dovrebbe essere effettuata lunedì – al fine di fornire risposte decisive sulle cause del decesso. Il primario del reparto, il dottor Bruno Tucci, ha assicurato piena collaborazione con la magistratura, esprimendo «profonda vicinanza alla famiglia colpita dal lutto». Questa triste vicenda ha inevitabilmente riacceso il dibattito sulla sicurezza nei reparti di maternità del territorio, in particolare in un presidio ospedaliero già al centro di polemiche in passato, a seguito della morte della giovane mamma Santina Adamo, nel luglio 2019. Ora l’attenzione è rivolta agli sviluppi delle indagini. Secondo alcuni medici presenti al parto, è emerso che il battito cardiaco fetale sarebbe stato presente fino al momento dell’espulsione della bimba. Cosa sia avvenuto dopo è, quindi, tutto da accertare.

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