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Sequestrati cinque depuratori sul Tirreno cosentino: Legambiente rilancia l’allarme

La Procura di Paola, guidata dal procuratore Domenico Fiordalisi, ha disposto in pochi giorni il sequestro di cinque impianti di depurazione sul Tirreno cosentino. Dopo Cetraro, Fuscaldo e Verbicaro, sono stati posti sotto sequestro anche i depuratori comunali di Diamante e Cetraro, tutti gestiti da ditte private.

L’allarme di Legambiente

«Le indagini in corso – dichiarano Anna Parretta e Carlo Gaglianone di Legambiente – confermano l’importanza della sezione della Procura dedicata ai crimini ambientali». L’associazione sottolinea come la cattiva o assente depurazione comprometta ecosistemi, salute e turismo, ricordando i dati di Goletta Verde e dell’Arpacal, che da anni evidenziano scarichi illegali, impianti malfunzionanti e abitazioni non collegate alla rete fognaria.

Una priorità per la Calabria

Legambiente chiede che la tutela delle coste e del mare diventi una priorità assoluta per la politica regionale: «L’azione della magistratura e delle forze dell’ordine è fondamentale, ma occorre puntare anche sulla prevenzione per fermare l’inquinamento alla radice».

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