
Senza giustizia. Da 45 anni. Giannino Losardo, consigliere comunale del partito comunista a Cetraro e segretario capo della procura di Paola, venne ucciso la sera del 21 giugno del 1980. Stava rientrando a casa in auto quando i killer in sella a una moto aprirono il fuoco ferendolo mortalmente. L’esponente politico era fiero avversario delle cosche “imprenditrici” che si stavano impossessando con la violenza dell’Alto Tirreno cosentino. Per l’assassinio del dirigente comunista finirono a giudizio e vennero poi assolti con sentenza passata in giudicato il boss Franco Muto, inteso come il “re del pesce” e due suoi accoliti. L’uccisione di Losardo suscitò sdegno nel mondo politico nazionale perchè intervenne a dieci giorni di distanza dall’omicidio di un altro esponente del Pci, Giuseppe Valarioti, ammazzato a Rosarno. Pure nel caso di Valarioti esecutori e mandanti del delitto sono rimasti impuniti. L’allora segretario del partito, Enrico Berlinguer, dopo la morte di Losardo, scese in Calabria tenendo proprio a Cetraro un comizio dai toni durissimi contro la ‘ndrangheta.
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