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Emergenza criminalità a Cetraro, Piantedosi assicura: «Lo Stato c’è»

Secondo il capo del Viminale, «l’attenzione è prioritaria e costante ed è testimoniata dalle operazioni di polizia condotte nei confronti della criminalità organizzata locale»

Cetraro ostaggio della criminalità? Il ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, parla di «situazione monitorata costantemente». Lo Stato c’è e la sua presenza sarà resa tangibile con nuovi presidi delle forze dell’ordine. Dopo mesi di silenzio torna l’attenzione sull’escalation della ndrangheta. Omicidi e intimidazioni hanno riaperto vecchie ferite nel paese del boss Franco Muto. Ci sono quesiti e interrogativi che riportano a galla ataviche fratture nel tessuto sociale, economico e culturale locale. Il deputato di Fi, Andrea Gentile, ha acceso i riflettori su Cetraro con una interrogazione a risposta immediata al capo del Viminale, sottoscritta da numerosi colleghi del gruppo azzurro, per richiamare l’attenzione del Governo sulla grave emergenza. «Negli ultimi anni – si legge nell’interrogazione – il territorio è stato teatro di una serie di eventi delittuosi di particolare efferatezza, riconducibili a dinamiche tipiche della criminalità organizzata di stampo mafioso».
Piantedosi ha risposto in Aula: «L’attenzione sulla sicurezza del territorio della provincia di Cosenza e, in particolare, nel comune di Cetraro, è prioritaria e costante ed è testimoniata dalle operazioni di polizia condotte nei confronti della criminalità organizzata locale che hanno dato luogo a processi e condanne, anche nei confronti dei suoi capi storici».
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