
È arrivata la sentenza del Tribunale di Cosenza in merito al grave episodio di violenza verificatosi nella serata del 26 dicembre 2024. Il Gup ha condannato Tonino Prezio a sei anni e quattro mesi di reclusione per tentato omicidio. I fatti risalgono alla sera di Santo Stefano del 2024, quando, intorno alle 21, in un bar di piazza Mammoni, si è consumata una scena da far west. Un cittadino di origine albanese è stato colpito da quattro colpi d’arma da fuoco esplosi a distanza ravvicinata. I proiettili lo hanno raggiunto in più parti del corpo: fianco, ascella, spalla e torace. Ferite gravi, che in un primo momento avevano fatto temere il peggio. L’aggressore, identificato in Tonino Prezio, si sarebbe avvicinato alla vittima con apparente calma, per poi aprire il fuoco senza alcuna esitazione. Le indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Rende, sotto il coordinamento del pubblico ministero Giuseppe Visconti, hanno permesso di ricostruire con precisione la dinamica del gesto. Prezio è stato arrestato a poche ore dall’agguato. Durante il procedimento penale, la Procura aveva avanzato una richiesta di condanna pari a dieci anni di reclusione. Secondo l’accusa, l’azione armata sarebbe stata premeditata e avrebbe potuto facilmente trasformarsi in un omicidio consumato. Tuttavia, nel corso del processo, la difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Lanzino, ha chiesto l’applicazione del rito abbreviato in seguito al giudizio immediato, strategia che ha portato a uno sconto della pena. Il Gup ha accolto la richiesta, escludendo le aggravanti dei futili motivi e della recidiva, che avrebbero potuto incidere in maniera decisiva sull’entità della condanna. Nel procedimento si è costituita parte civile la vittima dell’aggressione, assistita dall’avvocato Franco Napolitano.

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