La notizia è di pochi giorni fa: c’è anche un po’ della cultura gastronomica calabrese nella guida 50 Top Italy 2025 dei migliori ristoranti italiani nel mondo. Nella classifica degli ambasciatori globali della cucina italiana figurano infatti anche Salvatore e Nina Branda, chef e titolari del ristorante sudafricano “La Sosta”. Galeotta fu la passione per il buon cibo. Lui, cosentino - nonna Mirella abile cuoca e padre Rosario esperto di vini, nonché delegato dell’Accademia della Cucina Italiana – forse il destino da chef l’ha nel Dna; però da Cosenza a Swellendam di strada ne ha fatta, passando da Milano e Lugano, dove ha conosciuto la moglie. Il resto l’ha fatto una vacanza in Sudafrica, paese di origine di Nina.
Nella guida 50 Top Italy 2025, in cui la loro attività figura al 44° posto, si legge: “Salvatore Branda, con la moglie sudafricana Nina, si è innamorato del paesaggio, tanto che nel 2017 ha acquistato una villa stile cottage olandese, una proprietà a valle delle montagne del Langeberge Range, un’oasi di verde dove il giovane cosentino ha aperto il suo ristorante, nome omen sulla Garden Route. Qui la passione calabrese per il cibo e la filosofia della stagionalità e della sostenibilità delle materie prime fanno da cornice a piatti d gusto e sostanza assolutamente italiani. Un servizio delicato, la possibilità di dormire, una buona carta dei vini completano le ragioni per cui i viaggiatori lasciano questo posto con la voglia di tornare”.
Un riconoscimento - non il primo e nemmeno l’ultimo - che oltre ad inorgoglire i familiari di Salvatore, omaggia la cultura culinaria del Bel Paese e l’amore per il buon cibo per il quale siamo conosciuti nel mondo. “La cucina italiana - dichiarano i curatori della guida, Barbara Guerra, Luciano Pignataro e Albert Sapere - è sempre di più punto di riferimento per tutte le tavole del mondo e a qualsiasi latitudine, grazie a tanti straordinari artigiani e grazie all’enorme patrimonio di biodiversità dei nostri prodotti”.
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