«Non riesco a capire come lei possa essere riuscito a realizzare lo stato finale della scultura da quel rudere che veniva dalla fonderia di Milano. Non ho parole per ringraziarla della sua straordinaria abilità e per tutta la conoscenza e l’amore che ha messo per realizzare il restauro».
Si è commosso l’architetto Amedeo Lico quando Giulia Mafai Raphael, figlia dell’artista Antonietta Raphael, ha pronunciato queste parole durante la visita presso i laboratori roglianesi dove è stata restaurata la scultura “Grande maternità”, donata da Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona alla Galleria Nazionale di Palazzo Arnone.
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