Il ministro per i Beni e le Attività culturali, Alberto Bonisoli, è stato in visita a Rossano Calabro, dove ha visionato il Codex Purpureus Rossanensis, il manoscritto greco del VI secolo conservato nel Museo Diocesiano e del Codex di Rossano. «Il Vescovo di Rossano, che ringrazio per la preziosa ospitalità - ha detto Bonisoli - mi ha riferito che sono il primo ministro a sfogliare una pagina di questo delicatissimo manoscritto. Sono onorato ed emozionato. Questo Codex deve farci riflettere sul potenziale che la cultura può avere in questo territorio. Mi vengono in mente due riflessioni. La prima è che i beni devono essere protetti il più possibile perché sono un patrimonio ereditato dai nostri avi e che lasceremo alle generazioni future. Nel Mezzogiorno, poi, questo patrimonio è immenso e molto articolato. La seconda è che la cultura, soprattutto in Calabria e in generale nel Mezzogiorno, può essere un modo per creare occasioni di occupazione». «Avere un tesoro come questo e non farlo conoscere a tutto il mondo - ha detto ancora il ministro Bonisoli - è un peccato. Il Codex è patrimonio mondiale dell’Unesco e bisogna indurre i turisti a venire a vederlo». All’incontro con Bonisoli erano presenti il vescovo di Rossano, Giuseppe Satriano; il commissario prefettizio del comune di Rossano, Domenico Bagnato; il prefetto di Cosenza, Paola Galeone, ed i vertici del Mibac, il segretario generale Giovanni Panebianco, ed il capo di gabinetto, Tiziana Coccoluto.