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La primavera? A ottobre! Spazio a 20 compagnie tra le più innovative d'Europa

Foto Tommaso La Pera - sito Scena verticale

«Dicono che l’autunno sia una seconda primavera, per questo abbiamo deciso, in un anno così particolare e delicato per il nostro mondo, di collocarci in ottobre, mai per un attimo pensando di poter saltare l’edizione numero 21». Perché quello che con ostinata determinazione, da sempre, ha contraddistinto “Primavera dei Teatri”, festival sui nuovi linguaggi della drammaturgia contemporanea, è la voglia di esserci, dialogare con le voci del territorio per connetterle con quelle del teatro italiano e internazionale, in un flusso costante di stimoli e nuovi percorsi.

Così l’edizione XXI del festival ideato e diretto dalla compagnia Scena Verticale, di Castrovillari, cambia collocazione – non più fine maggio, in apertura della stagione dei festival – per far sbocciare in autunno una nuova primavera, ovvero dall’8 al 14 ottobre.

«Negli anni abbiamo tentato di tessere un filo che lega la programmazione artistica alla politica culturale in senso largo – commentano gli ideatori e direttori Dario De Luca, Saverio La Ruina e Settimio Pisano – , la pandemia ha aperto nuovi significati alla condizione di isolamento e ci ha resi probabilmente più fragili e quel filo va intercettato nell’interesse di tutti: insieme per confrontarci, costruire, programmare, fare il nostro mestiere. Nell’era del distanziamento e della socialità digitale vogliamo nuovamente ritrovarci intorno al teatro e contagiare la città come la scena ha sempre saputo fare in maniera sana, per riflettere proprio su questi temi».

Una riflessione che al festival si dipanerà attraverso voci d’eccezione, sondando temi come le relazioni sociali, la tecnologia, la politica, con uno sguardo sul presente e sulle conseguenze generate dall’emergenza Covid-19. Un festival dislocato su più spazi: il Castello Aragonese; il Teatro Sybaris; l'Accademia dei Saperi e dei Sapori (Ex Mattatoio); il Chiostro S. Bernardino a Morano; il Chiostro del Protoconvento; il Circolo Cittadino. Per 7 giorni spazio a 20 compagnie tra le più innovative e premiate d’Europa, con 7 prime nazionali, un’anteprima e poi performance, mise en éspace, progetti internazionali, incontri, laboratori, concerti e Primavera Kids per i piccoli spettatori.

Scena Verticale presenterà il 13 ottobre l’ultima creazione di Saverio La Ruina, “Mario e Saleh”, la storia di un occidentale cristiano e un musulmano che si ritrovano a convivere, tra differenze e agnizioni, opposizioni e conciliazioni. Ad aprire il programma, l’8 ottobre, l’anteprima nazionale del nuovo lavoro di Fabrizio Sinisi, diretto da Claudio Autelli, “La fine del mondo”, che riflette sull’emergenza ambientale, e lo spettacolo vincitore di In-Box 2020, “Stay Hungry. Indagine di un affamato” del messinese Angelo Campolo, per Daf-Teatro dell’Esatta Fantasia, in cui si incrociano storie e incontri segnati dalla medesima fame d'amore e conoscenza. Si finisce il 14 ottobre con un altro debutto, il lavoro del Teatro delle Albe, “Madre”, poemetto scenico scritto da Marco Martinelli, che tiene a battesimo un processo di creazione nato dall’incontro di Ermanna Montanari, Stefano Ricci, Daniele Roccato (tutti e tre in scena); in chiusura anche il gruppo catalano Agrupación Senõr Serrano, “Leone d’Argento per l'innovazione dei linguaggi alla Biennale Teatro 2015”, con “The Mountain”.

Tra le prime nazionali il 10 ottobre la Compagnia Oyes presenterà “Vivere è un'altra cosa”, l’11 ottobre Marcello Cotugno curerà la regia di un testo tedesco di Roland Schimmelpfennig, “Peggy Pickit guarda il volto Di Dio”, e il giovane autore Fabio Pisano, con la sua compagnia Liberaimago, presenterà A.D.E.,A.lcesti D.i E.uripide; il 12 la compagnia Eco di Fondo con “La notte di Antigone”, scritto a quattro mani da Giacomo Ferraù e Giulia Viana, un’Antigone ispirata alla figura di Ilaria Cucchi; Paolo Mazzarelli rielaborerà Shakespeare sotto forma di monologo in musica con “Soffiavento”.

Tra i debutti anche “Into Latino Roberti”, un ensemble teatrale inedito che vede insieme I Sacchi di Sabbia e Roberto Latini. Torna il Teatro delle Ariette con il loro “Trent'anni di grano. Autobiografia di un campo”, Babilonia Teatri con “Natura Morta”, la Piccola Compagnia Dammacco, con “Spezzato è il cuore della bellezza”, scritto, ideato e diretto da Mariano Dammacco, con Serena Balivo, Mariano Dammacco ed Erica Galente, in programma inoltre Nostos Teatro con “Trapanaterra”, Anagoor con “Mephistopheles”, “Piccoli Funerali” di e con Maurizio Rippa. La drammaturgia europea incontrerà la produzione artistica calabrese con Europe Connection, progetto realizzato dal festival in collaborazione con Fabulamundi. Playwriting Europe: protagonisti quest’anno Angelo Colosimo, diretto da Roberto Turchetta con la mise en éspace “Se io vivessi tu moriresti” e Gianluca Vetromilo con lo studio, in prima assoluta, di “Corpo/Arena”, dal testo dell’autrice portoghese Joana Bértholo con Mauro Failla, Riccardo Lanzarone e Francesco Rizzo.

Tra le novità l’installazione “Alla luce di fatti. Fatti di luce”, opera di teatro/architettura in cinque atti simultanei di Giancarlo Cauteruccio, fondatore di Teatro Studio Krypton che ha segnato la storia della seconda avanguardia teatrale italiana, torna il progetto internazionale BeyondtheSud che allarga gli orizzonti del Festival tra l’America Latina e l’area euro-mediterranea. Spazio alla musica con il live delle “Glorius4”, quartetto siciliano tutto al femminile che presenterà brani tratti dal loro disco “Play” e dal tour virtuale intorno al mondo nato durante il lockdown.

La XXI edizione di Primavera dei Teatri verrà realizzata grazie al sostegno del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo e a valere sull’avviso pubblico della Regione Calabria per l'attribuzione del marchio regionale dei grandi eventi calabresi annualità 2020.

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