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Riscoprire le radici e le identità italiane: il webinar della Assud di Paludi

“Scoprirsi Italiani, speciale USA: il viaggio delle radici in Italia”, è questo stato il titolo del webinar tenutosi in diretta social, condotto e moderato dal ricercatore Giuseppe Sommario

“Scoprirsi Italiani, speciale USA: il viaggio delle radici in Italia”, è questo stato il titolo del webinar tenutosi in diretta social, condotto e moderato dal ricercatore Giuseppe Sommario, dell’Associazione AsSud, insieme a Riccardo Giumelli, dell’Osservatorio permanente delle Radici italiane.

Il direttore Sommario ha ricordato l’esperienza già di successo del Piccolo festival delle Spartenze; introducendo i lavori, ha brevemente menzionato l’origine del progetto dell’Osservatorio sulle radici italiane: nato un anno fa, in seno all’Associazione AsSud di Paludi; il suo scopo è mappare e monitorare in modo permanente tutto quanto in qualche modo è riconducibile alle radici, ai valori e all’identità italiana. Nasce dalla convinzione che gli italiani all’estero sono una grande risorsa per il nostro paese. Giovanni Maria De Vita, capo ufficio I della Dgit ha sottolineato che “quello del turismo delle radici è un settore importante che si rivolge a un’utenza che arriva fino a 80 milioni di italo-discendenti nel mondo, i quali mantengono verso l’Italia curiosità alimentata da un sentimento forte generato dalle origini degli antenati. Marina Gabrieli, membro Ori e presidente Raìz Italiana, ha spiegato come ci fossero pochi dati numerici e ricerche qualitative sul turista delle radici. Raccogliere questi elementi servirà a formare uno sguardo globale su questo fenomeno: per questo la ricerca è stata pubblicata in sei lingue.

Fucsia Fitzgerald Nissoli, deputata di FI, eletta nella ripartizione America Settentrionale e Centrale, ha parlato “della ricerca delle origini e del rafforzamento dei legami culturali come legami economici importanti per il nostro Paese”. Domenico Bellantone, consigliere dell’Ambasciata d’Italia negli Usa che coordina l’attività dell’intera rete consolare negli Stati Uniti, ha fatto riferimento all’amicizia e vicinanza tra i due popoli e delle grandi potenzialità per lo sviluppo del turismo delle radici stando ai dati dell’ultimo censimento che ha rilevato la presenza di 17.3 milioni di americani con origini italiane benché il numero arrivi addirittura a 25 milioni secondo dati non ufficiali. Fabio Finotti, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di New York, ha parlato della presa di coscienza di queste tematiche già diversi anni fa chiedendo a ragazzi che non parlavano più l’italiano, perché magari anche in famiglia sentivano parlare per lo più inglese, ma che erano comunque testimonianza di forme di socializzazione diverse nelle famiglie di tradizione italiana. Umberto Mucci, presidente We The Italians, ha parlato di italo-americani orgogliosi delle loro radici al punto che le trasmettono ai loro figli che crescono con la percezione di essere italiani.

Luigi Scaglione, coordinatore delle Consulte regionali dell’emigrazione, ha invitato a ricostruire un percorso che con attenzione è stato avviato già in Basilicata, la quale è stata una delle prime quattro regioni a entrare nel progetto della Guida al turismo delle radici. Delfina Licata, membro Ori e Fondazione Migrantes, ha spiegato come lo studio e la ricerca diventino imprescindibili con il confronto continuo e costante con i rappresentanti istituzionali e la rete diplomatico-consolare.

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