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Rende, il Comune “scarica” il Maon: dovrà trovarsi un’altra sede

Le proposte del Municipio ritenute inaccettabili dal privato. Ad aprile l’ultima “offerta” che ha provocato la rottura definitiva

Anche a Rende sono stati riaperti i musei. Nell’elenco, che gli uffici comunali hanno inviato alla stampa, manca il Maon: il Museo dell’arte dell’Ottocento e Novecento inaugurato il 4 maggio del 2004 per iniziativa del Centro per l’arte e la cultura “Capizzano”. Un museo privato dedicato all'arte moderna e contemporanea, riconosciuto dal Mibact e inserito nei circuiti museali di qualità. Una semplice dimenticanza del municipio rendese e degli amministratori locali? Questo l’interrogativo giornalistico posto. Ma se dal Comune si sono affrettati a specificare che la gestione è privata, mentre palazzo Vitari (che ospita il museo) è di proprietà pubblica; contattati da Roberto Principe e da Antonio Coscarella, rispettivamente anima e presidente dell’associazione che gestisce il bellissimo museo al borgo antico, scopriamo che la situazione attuale è tutt’altro che lineare. Intanto, «teniamo a segnalare che il Maon è regolarmente aperto, dalla ore 16 alle ore 20 da martedì a sabato con la possibilità di aprire anche su prenotazione fuori dagli orari prestabiliti. Questa formula va avanti da diversi anni», dicono.

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