Per due settimane Saverio La Ruina diventerà il mattatore del teatro Menotti di Milano. L’autore, attore e regista di Castrovillari, fondatore della compagnia Scena Verticale e del festival Primavera dei teatri, pluripremiato, è il protagonista assoluto di una rassegna che comprende quattro dei suoi lavori.
Si comincia oggi con la prima nazionale di “Saverio e Chadli vs Mario e Saleh”, che sarà replicato fino a domenica. Seguiranno il 26 e il 27 “Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria”, il monologo che nel 2007 rivelò il grandissimo talento di La Ruina; il 28 e il 29 l’altro monologo “La Borto”; il 30 e il 31 “Polvere. Dialogo tra uomo e donna”, interpretato insieme con l’attrice messinese Cecilia Foti.
Si tratta di testi che hanno raccolto i premi più prestigiosi e che sono uniti da un linguaggio che è nello stesso tempo estremamente semplice ed estremamente ricercato. Perché c’è sempre l’uso delle parole di tutti i giorni e la capacità di organizzazione della frase molto musicale e significativa, tale da rendere con la facilità, propria solo dei grandi autori, le complessità di situazioni di violenza, personale e sociale, di cui nei lavori già noti è vittima la donna, sia essa consumata in tradizioni ataviche non sempre superate oppure nascosta nelle pieghe di matrimoni che all’esterno appaiono insospettabili.
“Saverio e Chadli vs Mario e Saleh” tocca un altro tema, quello della difficile convivenza tra origini, religioni e tradizioni diverse. La Ruina lo presenta così: «All’inizio c’erano Mario e Saleh, un occidentale cristiano e un arabo musulmano che, all’indomani di un terremoto, si ritrovano a convivere nella stessa tenda. Ma alla prima nazionale, Chadli, l’attore che interpreta Saleh, esce dal personaggio e riscrive il finale. Rimango sconcertato. Intuisco in quella ribellione una grande sofferenza. Vorrei accoglierla nello spettacolo.
Le repliche continuano, i mesi passano, io e Chadli parliamo. Lui mi racconta di sé, dell’Islam, della sua vita in Italia da arabo di seconda generazione. Spesso registriamo le nostre chiacchierate. Poi faccio la cosa più semplice: faccio un passo indietro, metto Saverio e Chadli accanto a Mario e Saleh e lascio che siano loro a parlare…».
Lo spettacolo si presenta quindi come una sorta di teatro nel teatro della contemporaneità, in cui l’attualità si accompagna a una scrittura che in scena mantiene il suo farsi. La prima avrà una difficoltà in più: Chadli Aloui, protagonista con Saverio La Ruina fin dal titolo, per un improvviso e delicato problema personale non potrà essere presente alle repliche milanesi. Sarà sostituito da Alex Cendron.
Collaborazione alla regia di Cecilia Foti, scene e costumi di Mela Dell’Erba.
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