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Cosenza, esordio d'applausi della Stagione lirica al Rendano con la “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini

Intensa, commovente la “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, che ha inaugurato la 58esima Stagione Lirica del Rendano per la direzione artistica di Luigi Stillo. Cio cio san ha colpito al cuore il pubblico che ha affollato la seconda replica, nella pomeridiana di domenica 12 novembre scorso. Un Rendano stracolmo e soddisfatto che ha apprezzato l'allestimento essenziale, scarno, ma pieno di suggestioni a firma di Marco Voleri che rende realista e significativa la vicenda tenera e tragica della piccola geisha. Tutto il pubblico si commuove di fronte alla disperazione della fanciulla appena quindicenne sedotta 'per celia' dal baldanzoso Pinkerton. E la regia evidenzia prepotentemente i caratteri, le bellezze e le miserie dell'animo di chi agisce in scena. Cio-cio-san, appunto Madama Butterfly, assolutamente calzante alla bravissima soprano bergamasco Francesca Triburzi; una voce è piena, rigogliosa e pastosa, precisa negli acuti che sono sempre ben dosati. Ogni sillaba, ogni sguardo è vissuto e sofferto, il pianto da bambina,  il gesto, la rigida posa del corpo che si ammorbidisce man mano nel corso del dramma, la plastica facciale: tutto diviene determinante nello scolpire un personaggio vero e sincero. Al finale per lei dal pubblico una vera ovazione. Più composto Pinkerton il tenore Vitaliy Kovalchuk che convince il pubblico a poco a poco conquistandolo con  la sua precisione, la sua voce intensa e uniforme. Nel complesso un interprete che riesce a delineare l'ufficiale americano guascone e menefreghista. Bravi Suzuki  Alessandra Palomba, Piero Terranova nel ruolo di Sharpless e Saverio Pugliese in quello di Goro. Per quest'ultimo grandi applausi al finale. Ottima l'interpretazione del Coro Lirico "Francesco Cilea" preparato a dovere da Bruno Tirotta che si è mosso fluidamente tra le scene  di Cristina Russo. Belli e sobri i costumi della sartoria teatrale Bianchi di Milano, mentre le coreografie di Filippo Stabile per i ballerini in scena, Alessia Tavolaro e Francesco Pio Minio, hanno riempito di grazia e bellezza i momenti orchestrale e il mirabile coro a bocca chiusa. Eccellente l'esecuzione dell'Orchestra Sinfonica Brutia, una realtà ormai consolidata, divenuta in breve tempo un vero e proprio fiore all'occhiello della città, diretta magistralmente da Giuseppe Finzi, gesto di fuoco e asciutto, uno spettacolo nello spettacolo in buca.

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