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“Extravagante Satie”, il concerto coreografico che omaggia il genio eccentrico del compositore francese

Acuto, eccentrico, irriverente. L’opera e la personalità di Erik Satie, nel centenario della morte, sono corpo e ispirazione di “Extravagante Satie”, concerto coreografico che ha debuttato domenica 23 febbraio al castello ducale di Corigliano Rossano nell’ambito della seconda edizione della rassegna “Danza Incontra”, patrocinata e sostenuta dall’amministrazione comunale e curata dall’associazione culturale cosentina Talg. Alcuni dei brani più significativi della produzione musicale del compositore e pianista francese, protagonista dell’ambiente artistico parigino tra fine ‘800 e inizio ‘900, sono stati eseguiti al pianoforte dal M° Ida Zicari, sulle cui note hanno danzato Vincenzo Nilo Stellato, Gabriella Sarubbo, Danilo Calabrese, Maria Pizzo e Daniela Morrone, seguendo le coreografie di Michele Ferraro, ispirate alle indicazioni che lo stesso Satie lasciava tra i righi pentagrammati come tracce interpretative. I suoni ripetuti della “Vexation” hanno accolto il pubblico nel decorato salone degli specchi. Satie (Stellato) e il suo alter ego scimpanzé (Sarubbo) hanno danzato sulle musiche delle Sette danze de “La piège de Méduse”, mentre tutto si è fermato al suono della prima delle tre “Gymnopédies”, in cui l’autore è solo con sé stesso e le sue ossessioni. Quadri e immagini statiche si alternano al ritmo fluente della musica e della danza in un percorso artistico originale e visionario. La satira emerge nella “Sonatine Bureaucratique”, dove l’impiegato burocrate (Calabrese) sogna l’amata (Pizzo) e la promozione, mentre l’umorismo si esprime nella composizione parodistica degli “Embryons Desséchés”. La frivolezza della società si riflette nella prima “Gnossienne”, mentre l’ombra cupa dell’imminente guerra, interpretata da una intensa Morrone, domina l’album degli “Sports & Diverstissements”, denuncia della Parigi elegante del tempo, presto travolta dal primo conflitto mondiale. Il concerto si chiude sulle note della terza “Gnossienne”, con la scena dominata da quegli ombrelli neri di cui Satie era morboso collezionista. Lo spettacolo replicherà il 19 marzo nell’auditorium del conservatorio di musica "A. Casella" de L’Aquila.

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