
Un teatro “naturale”, una vera e propria «agorà» dove la comunità s’incontra e dialoga: ad Acri – che ha ottenuto la qualifica di «Città che legge» per il triennio 2024-2026 – piazza Marconi o «dei frutti» (per il tradizionale mercato che si svolge al mattino), oggi ripensata attraverso un restiling, torna il fulcro della vitalità cittadina con la manifestazione «La piazza e il libro. Poesia, storia, romanzo», promossa dall’amministrazione comunale di Acri, assessorato alla Cultura, che quest’anno si trasforma nel Premio nazionale intitolato allo scomparso poeta acrese, e giurista, Giuseppe Antonio Arena.
Da venerdì in piazza sono in corso incontri serali con gli autori dei testi che sono risultati finalisti del premio, nelle sue tre articolazioni: Elisa Longo, «Sanasàna» (Tra le righe libri); Carmine Pinto, «Il brigante e il generale» (Laterza); la giornalista della Gazzetta Anna Mallamo, «Col buio me la vedo io» (Einaudi).
Martedì si svolgerà in piazza la cerimonia di premiazione del vincitore, durante la serata che comprenderà anche una tavola rotonda sui libri in concorso e nel corso della quale sarà ricordata, anche con la lettura dei suoi versi, la figura e l’opera di Giuseppe Antonio Arena.
Il premio Arena sarà assegnato dalla giuria, presieduta dal prof. Carlo Fanelli (associato Disu Unical) e composta da Angelo Garotti (segretario), Ettore Catalano (già ordinario di Letteratura italiana all’Università di Bari e del Salento), Franco Brambilla (docente e formatore della Civica Scuola di teatro «Paolo Grassi» di Milano), Paola Abenavoli (giornalista e saggista) e Angela Siciliano (assegnista di ricerca all’Università di Parma).

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