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Dalla Calabria alla Silicon Valley, studenti a lezione d’impresa

Il progetto sulle adozioni vince le borse di studio assegnate dall'associazione ‘L’Orodicalabria’

Si chiamano Marika De Marco, Simone Nazzareno Perri, Elisa Fristachi e Margherita Riga: sono i quattro studenti universitari calabresi che voleranno in California, per due settimane di full immersion nelle realtà più innovative della Silicon Valley. Sono i vincitori delle quattro borse di studio assegnate dall’associazione ‘L’orodicalabria’ a conclusione della summer school ‘Si può già fare’. Quattro giorni di laboratori, workshop e talk serali per offrire ai giovani l’opportunità di trasformare le proprie idee in progetti reali.

Ad aggiudicarsi il viaggio oltreoceano, messo a disposizione da Innovit, il team denominato “Careviva”: il suo progetto è quello di accompagnare le famiglie nel percorso che porta all’adozione dei bambini, aiutandole ad affrontare e superare tutte le difficoltà che spesso costringono ad abbandonare l’idea di diventare genitori. “Ma siete tutti vincitori, anche se senza biglietto aereo. Siete tutti un pezzo importante della nuova Calabria e collaboreremo”, ci ha tenuto a dire il direttore scientifico Francesco Verderami rivolgendosi agli altri 20 studenti universitari che hanno animato la seconda edizione dell’iniziativa, svoltasi anche quest’anno a Belvedere Marittimo (Cs). “Il futuro, anche il nostro, è nelle mani delle ragazze e dei ragazzi della Calabria, oggi c’è la consapevolezza di una capacità imprenditoriale, è quella che vogliamo mettere in campo”, ha sottolineato il presidente dell’associazione ‘L’orodicalabria’ Ernesto Magorno.

Suddivisi in sei gruppi di lavoro per quattro giorni gli studenti hanno elaborato altrettanti progetti in diversi campi e ora potranno essere inseriti tra le start up che l’incubatore dell’Università della Calabria accompagna nel loro percorso di crescita.

Proprio l’Unical è protagonista, assieme agli altri due atenei di Catanzaro e Reggio Calabria, di ‘L’orodicalabria’. “L’Università di Cosenza è oggi una realtà viva e pulsante, ha superato ogni aspettativa - ha spiegato il presidente della Fondazione Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio -. La sua attività si è diffusa sul territorio”. Lo dimostrano i dati che il rettore Nicola Leone ha elencato. Negli ultimi sei anni le iscrizioni ad Arcavacata sono cresciute del 30%, i laureati che hanno trovato lavoro sono aumentati del 12%, sono stati avviati 14 corsi innovativi, ci sono 11 lauree internazionali in inglese, quest’anno debutta anche la facoltà di Medicina con 850 iscritti, e di recente l’Ue ha assegnato all’ateneo una sorta di “bollino di qualità” riconoscendo che è “un ambiente ideale per la ricerca”. Arrivano docenti da tutto il mondo. Fiore all’occhiello dell’Unical è però non solo la didattica ma anche la capacità di fare da ponte verso il mondo del lavoro: “Lavoriamo molto con la regione Calabria per attrarre investimenti, le aziende si rivolgono a noi perché abbiamo laureati di altissima qualità e collaborano con i nostri laboratori per fare ricerca”, rivendica con orgoglio Leone. Seconda in Italia per l’ecosistema innovativo, l’Unical ha ottenuto anche 120 milioni per assumere nuovi ricercatori, a novembre poi aprirà a Rende l’”Innovation palace” destinato alle pmi. “Studiare è un grande investimento ed è importante - ha detto ancora il rettore dell’Università cosentina - adeguare i corsi alle esigenze del mondo produttivo. In Calabria c’è un deficit di cultura imprenditoriale, esperienze come la summer school ‘Si può già fare’ sono dunque molto importanti, perché è fondamentale trasformare le idee in realtà”.

La Calabria ha l’occasione per trasformarsi da periferia a frontiera”, la previsione del rappresentante di Innovit Pasquale Scaramuzzino, è stato lui ad offrire le borse di studio nella Silicon Valley: “Toccherete con mano quello che si può fare - ha spiegato ai 4 studenti vincitori - avrete interlocuzioni con i Ceo di grandi imprese, insomma da spettatori diventerete ‘spettattori’”. Protagonisti, come i padri di GipStech, una start up calabrese che ha mosso i primi passi nel 2013 mettendo a punto un sistema di geolocalizzazione col quale è poi sbarcata addirittura in Giappone: qui, assieme a Ntt Data si è aggiudicata l’appalto di un aeroporto, al quale si è aggiunto quello di Malpensa in Italia oltre ad altri clienti del calibro di Autostrade, per citare un esempio. A loro è stata assegnata la prima edizione del “premio L’orodicalabria”, un ulivo calabrese in ferro e bronzo realizzato dal maestro Cosimo Allera, che l’associazione destina agli imprenditori che si distinguono per la loro attività. Appuntamento al prossimo anno.

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